Ospedale Castellammare, muore a 52 anni per sepsi
8 Maggio 2020Alla fine la parola passa alla magistratura che ha avviato le indagini per risalire alla dinamica e ad eventuali responsabilità mediche per il decesso di Giovanni Somma.
È intervenuta la Procura della Repubblica di Torre Annunziata (P.M. Emilio Prisco) per tentare di fare luce o meglio, di dare una risposta ad una morte inattesa, per alcuni versi drammatica di un uomo sano, nel pieno vigore degli anni, una vita trascorsa a contatto con la natura, nella sua prestigiosa pensione ristorante la “Cinciallegra” nel cuore di Monte Faito, versante del comune di Vico Equense.
Giovanni Somma, 52 anni, Patron del famoso ristorante tra i faggeti del Monte Faito – montagna famosa alla cronaca per la scomparsa nell’agosto del 1996 della piccola Angela Celentano, mai più ritrovata – viene ricoverato a fine del mese di aprile nell’ospedale San Leonardo di Castellammare con sintomi di “addome acuto”.
Il medico del pronto soccorso – a quanto risulta da alcune testimonianze – chiede che al paziente, tra l’altro sospetto coronavirus, venga effettuata una tac. Da questo momento diventa tutto oggetto delle indagini dei carabinieri che sequestrano la cartella clinica su direttive della Procura.
La tac sembra non sia stata effettuata per timore di infettare il reparto essendo Giovanni Somma ricoverato nel reparto malattie infettive.
Nel frattempo le condizioni cliniche peggiorano tanto da decidere i sanitari ad intervenire chirurgicamente per tentare di arginare una terribile “setticemia”, a quanto pare, diagnosticata purtroppo in ritardo.
La morte per lo sfortunato imprenditore turistico sopraggiunge subito dopo l’intervento lasciando aperti tutti gli interrogativi che portano alla successiva denuncia da parte dei familiari.
Nel frattempo su disposizione del Pubblico Ministero di Torre Annunziata, Emilio Prisco è stata effettuata l’autopsia da parte del medico legale Antonio Sorrentino anche per capire eventuali negligenze di una parte dei sanitari del San Leonardo in questa triste e brutta pagina di probabile “mala sanità”.