Ospedale di Castellammare, nuovo metodo per affrontare lo scompenso cardiaco
26 Marzo 2022Al San Leonardo si tratta lo scompenso cardiaco con un nuovo dispositivo che migliora la contrattilità del cuore (terapia di modulazione della contrattilità cardiaca, Ccm).
La prima paziente ad avere ricevuto l’innovativo device è una signora di 72 anni che risultava insensibile alla terapia medica ottimizzata e non trattabile con altri tipi di interventi.
L’applicazione del dispositivo è stato eseguito in anestesia locale dal team di Cardiologia coordinato diretto da Fabio Minicucci con i dottori Giovanni Russo e Salvatore Mennella e il supporto dell’infermiere Enrico Zingone, per una durata di circa 45 minuti. Il giorno seguente, la paziente ha subito ha avvertito i primi miglioramenti sulla sintomatologia. ”L’insufficienza cardiaca costituisce un problema di salute pubblica di enorme rilievo – spiega il dottor Fabio Minicucci responsabile della cardiologia-utic del San Leonardo – a soffrire di questa patologia in Italia secondo i dati della Fondazione Gimbe sono circa 1 milione di persone con un’incidenza di circa 90mila nuovi casi/anno”.
Il nuovo dispositivo impiantabile migliora la contrattilità del cuore stimolando il muscolo cardiaco con degli impulsi elettrici non eccitatori nel periodo refrattario ventricolare. Il dispositivo per la terapia di modulazione della contrattilità cardiaca potrebbe ricordare il più noto pacemaker ma non è un suo sostituto. Determina una rimodulazione del metabolismo del calcio. Nel cuore scompensato, infatti, si riduce l’attività dei geni e delle proteine che promuovono il rilascio di calcio nella cellula e conseguentemente della sua contrattilità. È l’unico device cardiaco impiantabile dotato della funzione di ricarica dall’esterno tramite un semplice caricatore che trasferisce per induzione l’energia al dispositivo. Con una ricarica settimanale viene garantita una longevità del dispositivo di almeno 15 anni.