Ospedale di Eboli, la Cgil in assemblea per salvare il nosocomio
24 Gennaio 2024Si è tenuta questa mattina l’assemblea sindacale indetta dalla Fp Cgil Salerno per discutere delle carenze strutturali e organiche dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli, in provincia di Salerno, nonché, delle prospettive future.
I lavoratori si sono fermati per due ore per partecipare all’assemblea che ha visto la partecipazione di decine di operatori sanitari, di coordinatori e primari dei diversi reparti, che hanno avuto la possibilità di rappresentare tutte le criticità che vivono sulla propria pelle. Le recenti immagini che provengono dal Pronto soccorso ebolitano rappresentano quanto sia necessario in questo momento storico lavorare per l’adeguamento delle strutture e per il reclutamento straordinario di personale, garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli operatori.
Il casus belli è il recente Documento programmatico di rigenerazione edilizia della Regione Campania che ha prospettato la confluenza dei posti letto per acuti del presidio di Eboli in quello di Battipaglia, relegando l’ospedale ebolitano ad attività territoriali e senza Pronto soccorso.
Massimiliano Voza, coordinatore dirigenza Asl Fp Cgil ha introdotto i lavori dell’assemblea, notiziando i lavoratori che la Fp Cgil Salerno è subito intervenuta per interrompere questo programma, rappresentando la sua impercorribilità, considerato che questa “razionalizzazione” avrebbe lasciato sottodotata l’intera provincia di cento posti letto. Guarda caso quelli che mancherebbero allo stabilimento di Eboli.
Quindi perché chiudere Eboli considerata la carenza di posti letto provinciale, che per altro ad oggi risulta pari a 344 posti letto, ed è in parte corresponsabile del sovraffollamento dei Pronto soccorso?
“Le interlocuzioni con la Direzione strategica dell’Asl Salerno e con i livelli istituzionali regionali e locali, ci consegnano la prospettiva della conferma dei posti letto del presidio di Eboli, cosi come da precedente atto aziendale. Un percorso però ancora in addivenire e che questa Organizzazione sindacale presidierà a garanzia dei livelli essenziali di assistenza e di occupazione sul territorio, verificando che alle rassicurazioni seguiranno atti concreti nella revisione della Programmazione sanitaria regionale, allineando la stessa alle previsioni dei posti letto invece necessitanti sul territorio. La nostra Organizzazione sindacale, stante la sua natura non corporativa, si vuole fare portavoce sia degli interessi dei lavoratori che dei cittadini, utilizzando la la propria forza per mantenere un dialogo costante con gli interlocutori istituzionali” – dichiara Antonio Capezzuto, segretario generale Fp Cgil Salerno.
Peraltro, si mettono a rischio anche le eccellenze attualmente presenti come quelle della Unità Operative complesse di Cardiologia interventistica a servizio della zona sud di Salerno, tra le dieci più performanti d’Italia, dell’ Unità operativa complessa di Nefrolgia, prima in Campania e tra le prime in Italia per numero e tipologia di ricoveri, dell’Unità operativa semplice di Dipartimento di Pneumologia che non acuisisce i posti letti o per la Unità operativa complessa di Chirurgia maxillo facciale che potrebbe esprimere ulteriore potenziale.
Del resto è la lettura dell’accordo di programma regionale che ci dà ragione, nel complesso.
Dei 3877 posti letto da attivare in provincia di Salerno, per raggiungere lo standard ottimale di 3,5 posti letto per 1000 abitanti, al momento ne sono attivi solo 3533 (un gap di 344 posti letto).