Ospedale di Roccadaspide, domani riapre l’ambulatorio di Cardiologia
19 Maggio 2024Nelle ultime ore si è diffusa la notizia della chiusura dell’ambulatorio specialistico di Cardiologia operativo presso l’ospedale di Roccadaspide, in provincia di Salerno. Il vicesindaco e presidente delle Aree Interne del Cilento, Girolamo Auricchio, a riguardo aveva specificato che non si trattava di una chiusura, bensì di una sospensione momentanea delle attività dovuta all’autolicenziamento di un medico in quanto vincitore di concorso presso un ospedale di Avellino, sede più vicina alla sua residenza.
“L’ambulatorio tornerà attivo a partire da lunedì e per questo devo ringraziare il direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto e il direttore del DEA Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Gerardo Liguori che si sono immediatamente interessati alla questione. L’ambulatorio specialistico di Cardiologia di Roccadaspide è uno dei pochi ambulatori specialistici di cardiologia in ambito regionale in cui è possibile effettuare, in day hospital, sofisticati esami con attrezzature moderne” – ha affermato Auricchio.
Difatti, presso l’ambulatorio di Roccadaspide, è possibile effettuare ECG dinamico – Holter, esami eco transesofagei, ecostress e test ergonometrici e sono tanti, i pazienti, che arrivano anche da altre province per poter effettuare tali esami.
L’ambulatorio è stato ideato dal dottore Raffaelle Rotunno, già direttore del reparto di Cardiologia – Utic del Dea di I livello Battipaglia, Eboli, Roccadaspide e, attualmente, è diretto dal dirigente medico facente funzione del reparto di Cardiologia – UTIC di Roccadaspide, dottore Igino Oppo che si avvale della collaborazione di eccellenti professionisti, unitamente al gruppo di infermieri diretti dalla caposala del reparto, Teresa Capozzolo.
“Ci tengo, tuttavia, a precisare che sulla8 questione della carenza di medici se non interviene immediatamente il governo centrale, tra qualche anno, la situazione andrà sempre più precipitando e si verificherà un disastro sanitario, a livello nazionale, che porterà alla chiusura di molti Pronto soccorso e di molti ospedali nonostante debba essere garantito il diritto alla salute a tutti i cittadini. Sono troppi i medici, ma anche gli infermieri, che si trasferiscono all’estero per esercitare la loro professione o prediligono le strutture private in cui gli stipendi sono molto più alti pertanto se non si adeguano gli stipendi, l’emorragia del personale sanitario dalle strutture pubbliche sarà sempre più ampia e incontenibile” – ha fatto sapere Auricchio da tempo in prima linea per la difesa della sanità.