Ospedale di Sorrento, accelerare sugli adeguamenti
28 Aprile 2019I Carabinieri del Nucleo antisofisticazione (Nas ) all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento per “certificare” e controllare i “lavori in corso”.
La visita è avvenuta nell’ultimo fine settimana ed è durata alcune ore durante le quali gli uomini della benemerita hanno controllato, tra l’altro, l’andamento dei lavori di ristrutturazione del reparto di medicina (metà perfettamente agibile e metà con “macerie” in corso per problemi di mancanza fondi ed altro) del reparto di ortopedia (cantiere aperto e lavori quasi ultimati con l’apertura anche di due locali destinati all’oncologia), della pulizia dei locali (tutto ok) e soprattutto la presenza di tutto il personale perfettamente inquadrato ed identificabile dall’utenza grazie anche alle nuove divise.
Certamente uno stimolo per i 220 dipendenti del nosocomio sorrentino il cui incerto futuro è legato alla realizzazione dell’ospedale unico della penisola da realizzarsi nell’area a ridosso dell’ospedale Mariano Lauro di Sant’Agnello, ristrutturato anni fa ed oggi sede di poliambulatori e della farmacia della struttura 59 dell’Asl Na 3 Sud.
Una visita ed un controllo da addetti ai lavori quella dei carabinieri del Nas con alcune prescrizioni da eseguire in tempi rapidi, – (l’urgenza dei lavori di rifacimento della facciata è sotto gli occhi di tutti) – ma soprattutto da stimolo alla burocrazia sanitaria che blocca e ritarda, inspiegabilmente, l’effettuazione di lavori necessari per mettere a regime un ospedale che all’inizio della stagione turistica in penisola sorrentina con il tutto esaurito già nei fine settimana e ponti festivi, diventa l’unica ancora di salvezza per migliaia di potenziali utenti.
La cronica mancanza di personale sanitario (medici e paramedici), la mancanza di strumenti diagnostici all’avanguardia e di specialisti (vedi Ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense), segnalati da tempo e oggetto di dure prese di posizioni dei sindaci del comprensorio e degli stessi cittadini, devono costituire priorità per gli investimenti economici dei responsabili regionali della sanità per affermare il diritto alla tutela e salvaguardia della salute del cittadino.