Ospedale di Sorrento, il mistero irrisolto del nuovo reparto di Anestesia e Rianimazione
7 Aprile 2024Si infittisce il mistero della mancata inaugurazione del nuovo reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento con personale allo stremo per lunghi turni di lavoro a stento coperti da poche ore di straordinario e reparti, quale cardiologia e medicina, con un organico carente di medici e personale sanitario.
Il nuovo reparto, con otto posti letto, al primo piano, con posa della prima pietra a fine maggio 2022, di fatto completato ,rimane ancora chiuso con ben otto medici in organico di cui quattro attualmente impegnati all’ospedale di Vico Equense.
Per chi ha la ventura di salire al primo piano rimane oggi abbagliato dal colore giallo paglierino delle pareti e da due enormi pannelli, nella sala d’attesa ed all’ingresso dei locali, che indicano il nome del dirigente (prossimamente in pensione).
Con l’inizio della stagione turistica (Sorrento è super affollata) il Pronto Soccorso è in grande affanno malgrado la presenza di medici esterni e addirittura il reparto di ortopedia, fiore all’occhiello dell’ospedale, è costretto a sedute operatorie giornaliere (sabato compreso). Al Distretto 59 di Sant’Agnello, intanto, sono bloccate le prenotazioni per sedute di riabilitazione (quattro le fisioterapiste, tre con limitazioni) , a giugno va in pensione il dirigente, e si rischia, una volta saturo il centro convenzionato Cacace di Sorrento, il trasferimento a Castellammare o Torre del Greco.
Urge quindi una chiamata alle armi dei sindaci dei sei comuni considerato anche il “fallimento” della realizzazione dell’Ospedale Unico Penisola sorrentina .
Intanto a Sorrento si registra in questi giorni l’intervento (sollecitato dai cittadini) ampiamente pubblicizzato, del sindaco Coppola, mesi fa“distratto” e con intervento tardivo, su ben due casi di legionella in struttura di fitta camere, che ha bloccato la realizzazione di un antenna Wind, precedentemente autorizzata da apposita conferenza di servizio.
Un provvedimento ” a difesa della salute dei cittadini “ mentre l’ospedale vive, con i continui trasferimenti di pazienti con patologie serie, negli attrezzati ospedali di Napoli e provincia, una delle stagioni più tristi della sua storia.