Ospedale di Sorrento, una polemica infinita
4 Luglio 2021Piove sul bagnato all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento. Una bufera che da tempo avvolge il reparto di Anestesia, sotto i riflettori di associazioni territoriali, semplici cittadini e gran parte della classe medica ospedaliera, che con manifestazioni pubbliche ed esposti vari manifestano da tempo, il proprio dissenso su una conduzione “personalistica” del reparto con blocco dell’attività operatoria a causa di mancanza di parte dell’organico. Una situazione attualmente i8n miglioramento ma che viene alimentata da timori per il futuro soprattutto con la stagione turistica in corso.
A manifestare, dolore, rabbia e sofferenza contro il comportamento della dirigente, responsabile dell’Ado (Assistenza domiciliare oncologica) la cosiddetta “terapia del dolore” o meglio conosciuta come “Terapia compassionale” è una signora di Piano di Sorrento, M.G. D. che in una drammatica lettera inviata ai responsabili delle Associazioni “Sindacato Cub”, Rosario Fiorentino, “Associazione Conta Anche Tu”, Francesco Gargiulo, “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione “ Giuseppe D’esposito, “Sindacato Cisal”, Raffaele Esposito, Sindacato Flaica Cub, Antonino Fiorentino, “Associazione Vas”, Salvatore Caccaviello, scrive, tra l’altro:
“Vorrei segnalare la condotta poco professionale della Dott.ssa D. F. T., ,nei confronti del paziente P.G. affetto da microcitoma polmonare.
La domanda per assistenza in Ado era stata inoltrata a Giugno 2020.
La dott.ssa non si è’ mai presentata. Alla fine quando il paziente era ormai in fin di vita è stata sollecitata di continuo per la terapia del dolore.
Al suo arrivo, finalmente dopo svariati giorni, si è mostrata supponente e poco umana. Ha dato una cura con la morfina, ma asseriva che non era d’accordo, lasciando i familiari sconcertati e il malato terminale in grande sofferenza.
Questo è un comportamento non professionale e a dir poco disumano.
Fare il medico è una missione la D. F. non è un medico. Distinti saluti”.
Intanto sono in tanti a chiedersi perché ancora non è stata costituita l’equipe interna alla rianimazione per la Ado territoriale tant’è che il paziente oncologico che esce dall’ospedale sorrentino con il Ticc inserito nel braccio deve attendere l’arrivo del medico da Castellammare per la pulizia o sostituzione della cannula del Ticc e per ogni specifico intervento.