Ospedale Giovanni da Procida di Salerno, urgono nuove assunzioni nella Medicina riabilitativa
26 Febbraio 2023Infatti senza personale I cittadini sono costretti a rivolgersi alle strutture private. A denunciarlo da tempo è la Cgil Fp provinciale che continua a chiedere a gran voce il rilancio del plesso annesso all’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Per questo ha messo in campo un incontro con gli organi d’informazione per domani, lunedì 27 febbraio, alle 10, presso il nosocomio salernitano.
La Regione Campania ha deliberato, nell’ultimo BURC del 20 febbraio, di programmare una spesa di 23 milioni di euro quale quota di cofinanziamento per i lavori di “Realizzazione del Polo di riabilitazione da realizzarsi nella sede del presidio ospedaliero “Giovanni da Procida”. La Fp Cgil valuta positivamente la strategicità e l’importanza del progetto di realizzazione di un nuovo e rinnovato Polo della riabilitazione, considerando tale investimento quale volano di sviluppo per l’intero settore della riabilitazione pubblica della provincia di Salerno – spiega in una nota.
Il sindacato più volte ha chiesto un incontro con la Direzione strategica dell’Azienda “Ruggi d’Aragona” sull’attuale servizio di riabilitazione, stante le diverse criticità in essere che mettono in non poca difficoltà operatori e utenti. È al plesso “Ruggi d’Aragona” che inizia la presa in carico dei pazienti con bisogno riabilitativo presso i reparti di: orto/trauma, apparato locomotore, le due cardiochirurgie, terapia intesiva di cardiochirurgia, rianimazione, neurochirurgia, strokeunit e neurologia, medicina, pediatria e chirurgia pediatrica, neonatologia, otorino, malattie infettive e pneumologia – continua la nota.
L’attività di riabilitazione e recupero funzionale è un servizio fondamentale e strategico per l’Azienda “Ruggi d’Aragona” considerato il numero di pazienti assistiti al giorno (oltre 70 ), sia per la complessità delle prestazioni erogate che per l’importante obiettivo di assicurare una più celere dimissione, fornendo continuità nel percorso di recupero post acuzie, fino al domicilio con l’Unità di Valutazione del Bisogno Riabilitativo. È al plesso “da Procida” che viene poi seguita la fase subacuta del paziente, la cardio riabilitazione, e dove è presente l’unica piscina che effettua idrochinesiterapia in tutta la provincia di Salerno – prosegue la Cgil Fp.
Tenuto conto di quanto sia fondamentale garantire tale servizio ai cittadini/utenti della provincia, che sempre più spesso sono costretti a rivolgersi alle aziende del sistema sanitario privato accreditato, la Fp Cgil valuta indispensabile potenziare il settore della riabilitazione, a partire dal potenziamento del personale necessario a garantire i servizi. Ha da tempo denunciato la carenza di personale nella Medicina Riabilitativa (Unità Operativa Complessa che opera su due plessi: al “Ruggi d’Aragona” per l’assistenza riabilitativa in fase acuta e al “da Procida” per la fase subacuta cod.56) soprattutto per figure professionali quali: fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali e assistenti sociali – ricorda il sindacato.
E ricorda che ha esplicitato la richiesta di avviare un concorso per l’assunzione di altri fisioterapisti, considerato che il precedente Concorso per 20 unità a tempo indeterminato è stato prima bandito e poi bloccato, dopo che migliaia di aspiranti avevano presentato istanza di partecipazione e oltretutto versato la tassa di iscrizione. Migliaia di fisioterapisti hanno praticamente buttato via soldi e tempo, senza aver mai avuto notizia del perché il concorso fosse stato bloccato.
Intanto – sottolinea – che nelle more di un avviso a tempo indeterminato è stato chiesto in questi mesi di attivare un avviso pubblico a tempo determinato per la sostituzione delle fisioterapiste in gravidanza, ma nessuna risposta è arrivata dall’Azienda. Come ritiene, inoltre, necessaria l’assunzione di terapisti occupazionali e logopedisti, considerato che presso tutta l’Azienda non è presente nessun logopedista.
Inoltre nel redigendo atto aziendale chiede la presenza almeno di una Unità Semplice Dipartimentale di riabilitazione, ora non esistente nell’atto.
In conclusione chiede all’Azienda l’apertura di un confronto utile e costruttivo su questi temi, affinché si possano affrontare al meglio le criticità di oggi e, in prospettiva, la costituzione del nuovo Polo di riabilitazione.
Quale futuro immaginiamo per questo Polo se oggi si decide di disinvestire sul ruolo pubblico della riabilitazione, andando così a potenziare il sistema di assistenza riabilitativa fornita dai privati?