Ospedale Pozzuoli: verso le nuove frontiere della chirurgia

Ospedale Pozzuoli: verso le nuove frontiere della chirurgia

25 Novembre 2018 0 Di Bruno Buonanno

Dalla primavera scorsa, Felice Pirozzi, nuovo primario della chirurgia, di scuola Monaldi. Dal prossimo anno l’importante investimento in tecnologia, con l’arrivo del robot Da vInci.

Felice Pirozzi

L’Ospedale Santa Maria delle Grazie, il <La Schiana> di Pozzuoli, tecnologicamente si avvicina con rapidità al Monaldi. “La novità è che dal 2019 dovremmo poter disporre anche a Pozzuoli – spiega Felice Pirozzi, da aprile direttore della divisione di chirurgia generale dell’ospedale dell’Asl Napoli 2 – anche noi di un robot Da Vinci.

Dovrebbero consegnarci un’apparecchiatura di ultima generazione, diversa dalle precedenti perché invece di lavorare su quattro bracci meccanici l’ultimo Da Vinci ha un unico braccio e questo rende ancora più semplice il suo utilizzo per il chirurgo che lavorando con il robot esegue movimenti più raffinati>.

Arrivato a Pozzuoli dopo quattordici anni di <scuola> nel Monaldi sotto la guida del maestro Franco Corcione che gli ha trasmesso i segreti della laparoscopia, Felice Pirozzi si è trasferito per due anni – da direttore della divisione di chirurgia generale – a San Giovanni Rotondo.

“In quella splendida struttura ho cominciato a utilizzare il robot Da Vinci eseguendo cinquanta interventi al colon. Ho acquisito manualità, mi sono reso conto che dal punto di vista chirurgico l’uso del robot facilità il lavoro del chirurgo e rende più semplice tutto il post operatorio per il paziente limitando notevolmente le perdite di sangue”.

Sedici tra infermieri e operatori socio sanitari, dodici chirurghi, ventuno posti letto nel terzo piano del Santa Maria delle Grazie. Che chirurgia viene praticata in quella struttura?

“Tutta la chirurgia generale, compresa quella di urgenza cha ha un peso notevole sul territorio dell’ospedale. Ma il cinquanta per cento della nostra attività – chiarisce il direttore Felice Pirozzi – è di tipo oncologico, con una forte prevalenza sul colon rettale, patologie per le quali da aprile ad oggi abbiamo effettuato centotrenta interventi. Siamo tutti molto impegnati sulla chirurgia intestinale con interventi gastrici all’esofago e al pancreas, il team chirurgico lavora prevalentemente in laparoscopia”.

Camere a tre letti con bagno e finestra, ma senza tivù e condizionatore. I tempi di attesa rientrano nei parametri generali.

“Per gli interventi neoplastici in genera dalla visita del malato trascorrono tra i trenta e i quaranta giorni, per una colecisti – chiarisce il primario – si aspettano due,tre mesi per l’intervento. Siamo molto orientati sulla chirurgia intestinale perché i problemi, soprattutto quelli sul colon retto, sono purtroppo tipici della zona in cui insiste la Asl Napoli 2 Nord per la vicinanza con quella che viene definita la terra dei fuochi.

L’incremento dei problemi oncologici all’intestino è determinato molto probabilmente dall’alimentazione e dall’inquinamento ambientale ancora notevole sul territorio.

La chirurgia nella nostra struttura ha già attuato una svolta importante che completeremo con l’arrivo del robot-chirurgo”.