Ospedale San Luca, attivato il servizio aferesi nel Centro trasfusionale
29 Gennaio 2019Per le donazioni, la nuova unità operativa del nosocomio di Vallo della Lucania, diretto dal dottor Giulio Feola, si avvarrà della tecnica innovativa dell’aferesi.
Nel processo di donazione di sangue, la nuova metodica impiegata nel plesso ospedaliero salernitano, consente di estrarre dal sangue soltanto alcuni componenti selezionati mediante speciali apparecchiature restituendo tutti gli altri elementi al donatore.
Con questo tipo di donazione, praticata anche nel presidio dell’Asl di Salerno, guidata dal commissario Mario Iervolino, il sangue è estratto da un vena dell’avambraccio come nella donazione tradizionale e poi viene immesso in un circuito sterile. E, mediante un processo di centrifugazione e filtrazione, vengono separati gli emocomposti desiderati e cioè il plasma e le piastrine. I globuli rossi che contengono il ferro e l’emoglobina sono restituiti al donatore.
Da una classica donazione di sangue si estrae soltanto una minima quantità di piastrine, mentre in aferesi è possibile isolare una quantità di piastrine sufficienti per più di un malato.
I vantaggi sono notevoli per il donatore che con questa metodica non è impoverito di ferro come accadeva in precedenza. Perciò la donazione mediante aferesi è ripetibile con una frequenza maggiore dal momento che il plasma e le piastrine si rigenerano in 14 giorni. Inoltre questa tecnica ha una più lunga durata rispetto a quella tradizionale. Considerata la particolarità del trattamento la procedura per la raccolta del sangue richiede dai 30 ai 45 minuti, invece per la raccolta delle piastrine la durata è più lunga, oltre un’ora.