Ospedale Sorrento, 4 medici assolti dall’accusa di omicidio colposo
14 Luglio 2021A nove anni di distanza dalla morte di una signora sorrentina trovata dal figliuolo priva di sensi nella propria abitazione in via degli Aranci, con segni di contusioni e ferite alla testa, deceduta il giorno successivo al ricovero all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento, tutti assolti i quattro medici e la caposala accusati di omicidio colposo e responsabilità medica.
Il processo, conclusasi ieri presso la Procura di Torre Annunziata ha visto la piena assoluzione per i medici del reparto di Medicina generale dell’Ospedale di Sorrento, perché il fatto non costituisce reato e non è previsto dalla Legge come late.
La sentenza alle ore 19 di ieri, una vittoria cercata ed ottenuta per i legali degli imputati, i dottori Salvatore Aprea e Salvatore Bianco Salvatore, difesi dall’avvocato, Walter Rivieccio e dall’avvocato Salvatore Caputo, il dottor Maurizio D’Antonio, difeso dall’avvocato Michele D’Antonio, il dottor Paolo Zamparelli, difeso dall’avvocato Giuseppe Vitiello e la caposala Anna Maresca Anna difesa dall’avvocato Alfredo Sorge.
I medici in servizio presso il reparto di Medicina Generale dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento erano stati accusati di omicidio colposo e responsabilità medica nei riguardi della paziente Carmela Stinga, ivi ricoverata il 14.9.12 per lesioni riportate al capo a seguito di una caduta domestica.
Le accuse da parte del Pubblico Ministero erano pesantissime: colpa grave, negligenza, imperizia ed imprudenza per non aver effettuato in capo alla paziente una emotrasfusione cagionandole la morte.
Nove anni di processo con un susseguirsi continuo di esami e controesami. Più di venti i testi del Pubblico Ministero, un’istruttoria interminabile.
Poi le richieste dell’accusa, 3 anni per la caposala e 2 anni e 6 mesi per tutti i medici chiamati a rispondere del reato di omicidio colposo.
Ieri, l’assoluzione e la fine di un incubo durato nove anni.