Ospedale unico Penisola sorrentina, la storia quasi infinita

Ospedale unico Penisola sorrentina, la storia quasi infinita

6 Gennaio 2025 Off Di Gaetano Milone

Ospedale unico penisola sorrentina, costiera amalfitana. Dopo la bocciatura del Tar Campania al veto sulla sua realizzazione sul territorio di Sant’Agnello espresso dalla nuova Amministrazione comunale del più piccolo comune tra Vico Equense e Massa Lubrense con una utenza di oltre 80mila anime (residenti), continua il dibattito sui pro e contro alla sua realizzazione.

Dopo il sindaco di Sant’Agnello Antonino Coppola che ha ribadito il suo no alla realizzazione della mega struttura sanitaria (250 stanze,  la quasi  totalità delle branche specialistiche) riportiamo le appassionate considerazioni di Vincenzo Iaccarino, medico cardiologo responsabile dell’UOSD di Cardiologia- UTIC degli Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina, che ha ricoperto la carica di consigliere e assessore al Comune di Piano di Sorrento ininterrottamente dal 2006 a tutt’oggi ed è stato sindaco di Piano di Sorrento dal 2016 al 2022 gestendo l’emergenza covid-19.

Il dottor Iaccarino ha coordinato, inoltre, le attività dei Comuni della Penisola Sorrentina per l’istruttoria del progetto “Ospedale Unico” ed è stato consulente incaricato per il comune di Sant’Agnello, sindaco Piergiorgio Sagristani, a seguirne l’iter amministrativo fino al maggio 2023.

 OSPEDALE UNICO: PASSIAMOCI LA MANO SULLA COSCIENZA!
Dall’ultimo dell’anno, cioè da quando si è conosciuta la sentenza del TAR Campania sui ricorsi contro la delibera del Consiglio Comunale di Sant’Agnello che ha bloccato l’iter del progetto del nuovo ospedale, si sono susseguiti una serie di interventi e di comunicati interpretativi di questa decisione che ha praticamente riportato in dietro di 16 mesi la situazione con l’obbligo di ripartire da una conferenza di servizi che coinvolga tutti gli attori titolati a intervenire nel procedimento amministrativo.
Si tratta cioè di ritornare a sedersi attorno a uno stesso tavolo per esaminare tutte le problematiche e le eventuali criticità e definire il percorso ottimale da seguire per dare il via all’opera che è stata voluta da tutti i Comuni della Penisola Sorrentina con l’aggiunta di Positano ed è stata finanziata, dopo il lunghissimo iter di oltre dieci anni, con i fondi dello Stato, della Regione Campania e dell’Asl Napoli 3 Sud in attuazione delle linee guida della programmazione nazionale e regionale in materia di sanità ospedaliera.

Quindi il TAR ha praticamente riattivato il procedimento amministrativo che, nel settembre 2023, era stato interrotto dall’impropria decisione del consiglio comunale di Sant’Agnello.

La finalità di questa nuova conferenza di servizi è perciò quella di far convergere tutti gli interessi e le responsabilità coinvolte tenendo presente anche i rilievi che sono stati mossi al progetto, ma con l’obiettivo di realizzare l’opera che, è bene sottolinearlo per chi ossessivamente la contrasta, non è un inceneritore ma un ospedale.

Un ospedale da tutti voluto sin dal primo momento in cui se ne ipotizzò la progettazione e se ne individuò all’unanimità la sede in quella dell’attuale distretto sanitario 59, con l’approvazione di tutti i Consigli comunali dei comuni peninsulari.
L’area individuata è di proprietà dell’Asl e, ab origine, destinata ad ospitare un ospedale al servizio dell’intera Penisola Sorrentina: c’è stato l’ospedale, poi il distretto sanitario e oggi possiamo realizzarci il nuovo ospedale anche in ossequio alle volontà di chi quell’area la donò al Comune di Sant’Agnello per costruirci proprio un ospedale.
Grazie al lavoro collegiale svolto in tutti questi anni a tutti i livelli si era giunti alla fase decisiva del finanziamento dell’opera da parte della Regione Campania che ha recepito un’istanza del territorio, mai rinnegata.

 E non si tratta, come qualcuno si ostina a voler far credere, di un capriccio del governatore De Luca che invece ha dato l’impulso decisivo a quello che poteva sembrare soltanto un “sogno” e che potrebbe diventare realtà se si esce dalla situazione di stallo creata dall’Amministrazione di Sant’Agnello che, da sola, ha deciso di bloccare un progetto in palese contraddizione con la storia che ne ha scandito le fasi, con le decisioni assunte e con atti approvati a tutti i livelli, fino alla modifica del PUT da parte del consiglio regionale su richiesta dell’Amministrazione santanellese.

Non a caso il TAR, nel bocciare la delibera, ha evidenziato che con quell’atto il Comune è venuto meno all’obbligo della leale collaborazione che deve intercorrere tra gli enti.

Da quello che ho letto sembra che l’Amministrazione di Sant’Agnello non sia per nulla intenzionata a confrontarsi costruttivamente con tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti e, al di là di retoriche affermazioni, continua di fatto a mettere all’ultimo posto l’esigenza di garantire all’intera nostra comunità una struttura ospedaliera moderna e all’altezza di una sanità che oggi, purtroppo, non siamo in grado di poter garantire con l’attuale organizzazione, con i mezzi e con le forze che abbiamo a disposizione e che sono destinate ulteriormente a scarseggiare se non si realizza la svolta che ha ispirato l’idea di un nuovo ospedale.

Ne parlo come medico in servizio e in prima linea nella struttura ospedaliera di Sorrento, ma anche da amministratore pubblico che ha seguito dal primo giorno l’iter del progetto addirittura su mandato di tutti i sindaci della Penisola Sorrentina concordi nel perseguire questo ambizioso traguardo.

In tutto questo si è parlato di soluzioni alternative per quanto concerne la sede del nuovo ospedale, ma il Comune di Sant’Agnello non ne ha mai indicata una, nè le altre Amministrazioni si sono cimentate nell’ipotizzare la fattibilità dell’opera in un’altra location pur con tutte le difficoltà connesse visto che il progetto è stato costruito su quella realtà territoriale e non è esportabile automaticamente in altra sede, ancorché mai indicata né individuata!

Parliamoci chiaro: da questa conferenza di servizi o si esce con una decisione che consenta di superare tutti i problemi e di perfezionare l’iter amministrativo, oppure il progetto del nuovo ospedale salta definitivamente e questa responsabilità, con le relative conseguenze, ricadrà esclusivamente su chi ha perseguito questo obiettivo alimentando una demagogia populista cara soltanto a una minoranza rumorosa che pretende di imporre il proprio dictat al resto della Penisola Sorrentina.

Si cominci piuttosto a parlare il linguaggio giusto, quella di una politica del fare gli interessi generali soprattutto in una materia così delicata e decisiva per la vita di tutti e guardando al futuro delle giovani generazioni che la chance di una moderna e migliore sanità in penisola potranno non più avercela coi tempi che corrono!
È una responsabilità quindi non solo politica, ma morale che ricade su tutti noi e che dobbiamo onorare nell’interesse generale a prescindere da tutte le altre considerazioni.

Mi auguro ci si riesca, nel qual caso non ci saranno sconfitti, ma solo la vittoria di una comunità che difende il diritto sacrosanto alla salute.