Otto piccoli passi per coltivare emozioni
21 Dicembre 2018Concentrarsi su emozioni positive aiuta non solo a star bene ed a vivere più lungo ma dona benessere anche a chi ci circonda. Si crea un circuito d’amore che rigenera.
Si è soliti pensare che abbiamo bisogno di rivolgerci allo psicologo solo davanti a una situazione di disagio, patologia o malessere conclamato. Fatichiamo a prendere in considerazione l’idea che si possa potenziare il benessere mentale così come si potenzia il benessere fisico.
Ma se “usassimo” lo psicologo per migliorare il nostro benessere? Se lo considerassimo un supporto per prevenire situazioni stressanti potenziali e migliorarci come persone?
Per rispondere a queste domande dobbiamo interpellare una branca della psicologia che si è focalizzata non sul porre rimedio agli aspetti peggiori della vita bensì alla costruzione di qualità positive (Seligman & Csikszentmihalyi, 2000): la psicologia positiva. I contributi di questa prospettiva guardano all’individuo non in termini di problemi e debolezze individuali, ma come detentore di risorse e potenzialità, cercando di individuare gli elementi costitutivi della felicità e del benessere e cosa si può fare per essere persone migliori, rendono migliore il mondo e chi le circonda.
È stato dimostrato che sapersi concentrare su emozioni positive rivela una disposizione a reagire positivamente agli eventi della vita, con influenze sulla salute delle persone arrivando anche ad allungarne la vita (Danner, Snowdon, & Friesen, 2001). Queste hanno, infatti, effetti sia terapeutici sia preventivi supportando il sistema immunitario e motivando all’attuazione di comportamenti sani (Salovey, Rothman, Detweiler, & Steward, 2000), così come sono essenziali per la regolazione di quelle negative. Infatti, mentre queste ultime se provate per lungo tempo possono costituire un fattore di rischio per la salute, le prime possono funzionare da “antidoto” per le situazioni stressanti. Diversi studi hanno dimostrato, come l’attivazione cardiovascolare prodotta da esperienze negative possa essere ridotta rapidamente da stati emotivi positivi (Fredrickson & Levenson, 1998; Fredrickson B. L., 2000), facendo dedurre che le persone sono in grado di aumentare il loro benessere psicofisico coltivando esperienze di emozioni positive in momenti opportuni per affrontare situazioni negative future (Fredrickson B. L., 2000).
La maggior parte di noi è, però, piuttosto scoraggiata quando si accorge di aver bisogno di aiuto per star meglio. Per uscire dall’empasse è utile, innanzitutto, immaginare che cosa possa essere il benessere per noi, chiarire i valori che consideriamo importanti per ciò che siamo e per le persone che vogliamo essere, prendere atto delle risorse di cui già disponiamo.
Per realizzare cambiamenti e migliorare degli aspetti nella nostra vita, infatti, è necessaria la convinzione che il cambiamento ci porterà a qualcosa di meglio. Anche se non coglieremo subito tutte le opportunità positive, fare chiarezza rispetto ai nostri valori, alle speranze e ai sogni potrà spingerci nella direzione in cui vogliamo andare: sul cammino del benessere.
All’inizio i passi verso il cambiamento sono difficili, perché emozioni, schemi di pensiero e relazioni sono profondamente radicati, per questo devono essere “piccoli passi”, piccole modificazioni quotidiane che determineranno un “effetto valanga” positivo in tutte le aree della nostra vita.
Ecco “otto piccoli passi” per iniziare a coltivare le emozioni positive che ci guidino verso il benessere.
- Ama te stesso. Significa mettere al primo posto se stessi e non gli altri o, comunque, dare importanza anche alle proprie esigenze al pari di quelle degli altri. Fare la vittima sacrificale non aiuterà ad esempio i nostri figli a crescere ma li porterà ad approfittarsi e a nutrire, col tempo, sensi di colpa.
- Poniti uno scopo. La soddisfazione per la propria vita dipende molto dal significato delle scelte e delle azioni di ciascuno e credere in qualcosa di più grande di sé ha un chiaro legame con la felicità ed il benessere. Per molte persone può essere rappresentato dall’aiutare gli altri, darsi da fare per proteggere l’ambiente, crescere figli sani o altre scelte analoghe. Qualunque sia il tuo, poniti uno scopo di vita.
- Circondati di belle persone. Non possiamo andare d’accordo con tutti e non possiamo piacere a tutti neanche il contrario ovviamente. Evitiamo le persone con cui non ci troviamo bene, che ci indispettiscono, coltiviamo soltanto le relazioni che ci fanno star bene. Se non è possibile evitare certe persone, diamogli meno importanza e prendiamole per quello che sono.
- Vivi nel presente. Significa vivere nel “qui ed ora”, senza lasciarsi coinvolgere da pensieri rimpianti per il passato o preoccupazioni rivolte al futuro. Questa modalità dell’essere consapevole del momento presente offre nutrimento e calma nella nostra frenetica vita del “fare”.
- Rinnova e personalizza il tuo ambiente. Il luogo in cui viviamo e in cui lavoriamo è importante che siano sempre un posto dove ci sentiamo bene. Rinnoviamolo pure spostando diversamente un mobile, cambiando un quadro, comprando una piccola cosa che li mantenga sempre stimolanti e piacevoli.
- Medita, Ascolta musica e Mantieni la mente attiva piacevolmente. Viviamo la vita con curiosità e evitiamo di far impigrire il cervello (se non svolgi un lavoro che ti impegna mentalmente in modo eterogeneo), ad esempio meditando, ascoltando musica, leggendo, facendo giochi di logica, interessandoci a cose nuove.
- Fai una regolare attività fisica. Camminare, fare ginnastica, fare jogging, ballare, è fondamentale mantenere attivo il nostro corpo; oltre al benessere fisico avremo anche un benessere psichico per gli effetti secondari che l’atto motorio comporta (aumento delle endorfine, interazioni sociali, minor stanchezza psicofisica nella quotidianità, ecc).
- Mangia sano e variegato. Cerchiamo di preferire piatti semplici, alimenti di stagione, mangiando poco di tutto, evitando le diete fai da te, di saltare i pasti e gli eccessi.
Lo psicologo “positivo” può aiutarci ad uscire da atteggiamenti che interferiscono con il nostro “sentirci bene” e ci porta a far emergere tutte le risorse già presenti in noi, in cui credere e da utilizzare per vivere al meglio!
*Psicologa-Psicoterapeuta