Papa Francesco incontra l’Ail

Papa Francesco incontra l’Ail

16 Dicembre 2024 Off Di La Redazione

Mezzo secolo e un lustro ma non li dimostra. In occasione dei 55 anni di attività a sostegno dei pazienti ematologici, i volontari dell’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma (Ail), assieme a malati, familiari, caregivers, medici, ricercatori, psicologi e infermieri, sono stati ricevuti oggi da Sua Santità Papa Francesco, presso l’Aula Paolo VI della Città del Vaticano. Il Pontefice ha espresso la Sua vicinanza ai pazienti ematologici, salutando gli amici dell’Associazione e sostenendo così il loro impegno nella ricerca scientifica, nell’assistenza ai pazienti e alle famiglie e nella continua attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica alla lotta contro i tumori del sangue. “In questo anniversario così significativo per la nostra Associazione, è un onore immenso essere ricevuti da Sua Santità, che ringraziamo tutti dal profondo del cuore. Celebrare i 55 anni di attività rappresenta per AIL un traguardo cruciale – ha dichiarato il Presidente Nazionale AIL, Giuseppe Toro – e ci offre l’opportunità di ripercorrere e valorizzare i risultati raggiunti fino a oggi, dal punto di vista scientifico e sociale. Abbiamo avuto il privilegio di essere testimoni diretti e di aver contribuito ai notevoli progressi compiuti dalla ricerca scientifica sui tumori del sangue – ha proseguito -. Il nostro impegno è costantemente orientato ad affiancare e sostenere i malati e le loro famiglie, offrendo una molteplicità di servizi che vanno oltre le terapie: accoglienza, speranza, solidarietà e ascolto. Crediamo fermamente che il supporto continuo alla ricerca scientifica sia la chiave per illuminare il futuro, affrontare le sfide che ci attendono e contribuire a migliorare la vita di chi soffre. AIL è un’Associazione con una storia importante alle spalle, che guarda al domani con speranza e fiducia”. Per la diffusione del messaggio scelto per l’occasione, “Insieme illuminiamo il futuro”, e ribadire l’impegno in ambito sociosanitario, l’Associazione ha scelto il simbolo di una lucciola che, “silenziosa, diffonde la sua luce nelle tenebre e semina speranza e amore nei cuori”.