Pascale e mancato finanziamento
16 Marzo 2019Nonostante la precisazione del Ministero per l’esclusione dell’Irccs dal progetto sull’immunoterapia la politica incalza. Borrelli: “Gravissimo escludere un centro di eccellenza riconosciuto”.
Il lancio di agenzia sul mancato inserimento dell’Istituto dei tumori napoletano, Fondazione G. Pascale, nel progetto sull’immunoterapia è di ieri l’altro con, a seguire, il commento del presidente Vincenzo De Luca che stigmatizzava quanto accaduto. Di ieri la nota dell’Istituto superiore di sanità che motivava la scelta perché la domanda dell’Irccs di partecipazione al progetto è giunta fuori i termini previsti: “la documentazione è pervenuta il 3 marzo 2019, oltre la deadline per l’acquisizione della documentazione, fissata al 26-2-2019, ma è comunque stata presa in considerazione e valutata”. Così la nota dell’Istituto superiore di sanità (vedi il testo completo nell’articolo pubblicato ieri dal nostro giornale “Iss: in ritardo la domanda del Pascale” ndr) che provava a gettar acqua sul fuoco. Ma, evidentemente, non è bastato a frenare le polemiche, segnatamente quelle provenienti dal mondo politico. Sempre ieri, infatti, l’intervento in merito del consigliere regionale Francesco Borelli: “Troviamo molto grave che il Pascale sia stato escluso dai 5 milioni di euro di finanziamenti, destinati agli istituti di ricerca italiani per lo sviluppo dell’Immunoterapia sperimentale delle CAR-T. Stiamo parlando di un centro di eccellenza riconosciuto dallo stesso ministero, tra i più apprezzati in Italia nella cura dei tumori”. “Invitiamo il ministro Grillo – aggiunge Borrelli – qualora si sia trattato di un errore, di azionare ogni forma di rimedio per includere il Pascale tra i centri che percepiranno i fondi. Escludere un istituto di tale caratura dalla ricerca è inaccettabile”.