Pascale, un selfie con il Presidente
16 Gennaio 2020Dalle parole ai fatti, sperando che si prosegua. I ricercatori, ex precari, dell’Istituto tumori festeggiano la stabilizzazione insieme con il governatore della Campania.
Una foto per ricordare. Mariella Tagliamonte, 43 anni e 20 di precariato al Pascale. Il suo nome figura, insieme al suo tutor, lo scienziato Luigi Buonaguro, tra i ricercatori mondiali che hanno messo a punto il primo vaccino terapeutico contro il tumore al fegato. Marco Palla, 40 anni e dieci anni di precariato, dermatologo oncologo, cresciuto nelle retrovie di un’altra eccellenza del Pascale, Paolo Ascierto. Anna Maria Trotta, Caterina Ierano, Sara Santagata, tutte poco più che trentenni, insieme con la loro capa, il medico oncologo Stefania Scala, hanno realizzato una sonda in grado di intercettare le metastasi consentendo una tempestiva diagnosi di insediamenti tumorali a distanza e quindi un più precoce trattamento terapeutico.
Sono solo alcuni nomi dei 192 precari: clinici, ricercatori, biologi, farmacisti assunti lo scorso 30 dicembre grazie alla piramide. E questa mattina il loro traguardo è stato festeggiato insieme con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella sala Consiglio dell’Istituto dei tumori di Napoli.
<Circa 200 ricercatori in forza da anni al Pascale in situazione di precariato – ha detto il direttore generale, Attilio Bianchi – oggi sono all’interno del percorso di stabilizzazione. Grazie a loro, per i risultati finora raggiunti, e per quanto faranno da questo momento in poi. Un grazie va inoltre a tutti quelli che hanno contribuito a questo obiettivo, in primis al presidente De Luca che tanto ha supportato in questo percorso>.
E De Luca non ha lesinato in promesse: <La piramide per voi – ha detto – è solo il primo traguardo. A breve si procederà con i concorsi per i contratti a tempo indeterminato>.
Per il direttore scientifico, Gerardo Botti: <quella di oggi è una data fondamentale per lo stop definitivo al precariato e per rilanciare il nostro sistema di ricerca sanitaria. Oggi sarà possibile programmare con la dovuta serenità quella ricerca traslazionale che da sempre è la mission del nostro istituto. L’impegno del Ministro della Salute e del Presidente della Regione è stato quello di riconoscere la dovuta dignità alle tante nostre eccellenze che con abnegazione e professionalità non comuni, svolgono l’attività di ricerca unicamente nell’interesse del paziente».