Pasqua del cioccolato
22 Aprile 2019Antistress, antinfiammatorio, anticoagulante, energizzante. Ma apporta benefici anche per il fegato. E, incredibile a dirsi, combatte perfino il colesterolo.
È la festa della cristianità per eccellenza, ma la Pasqua reca con sé anche un tripudio di salumi e di dolci che mettono a dura prova apparato digerente e ago della bilancia. Su tutte le pietanze che tradizione comanda regna però incontrastato lui, sua maestà il cioccolato. Tra uova tradizionali e più moderni nocciolati, il classico e prelibato prodotto del cacao, durante le festività, ha trovato modo di presentarsi sotto le forme più svariate: dalle gallinelle ai coniglietti per finire ai “serafici” agnelli. Tutti contraddistinti da un unico marchio di fabbrica: trattasi di golosità apprezzate da quasi tutti palati.
Purtroppo, ed in genere è vero, i cibi più buoni sono anche quelli più pericolosi per la salute, ma nel caso del cioccolato sembra di essere in presenza della classica eccezione che conferma la regola. Ovviamente se non si consuma l’alimento in maniera eccessiva. Studi scientifici importanti hanno confermato, infatti, quanto faccia bene alla salute un giusto consumo dell’alimento.
In particolare il cioccolato fondente, grazie al più elevato contenuto in cacao, rappresenta una delle più generose fonti alimentari di flavonoidi, rinomati antiossidanti presenti negli alimenti di origine o derivazione vegetale, come il tè, il vino rosso, gli agrumi e i frutti di bosco.
Chi pertanto vuole beneficiare effettivamente del prezioso carico di antiossidanti del cioccolato deve abituarsi ai risvolti amarognoli del fondente, rinunciando al gusto più corposo e goloso delle barrette al latte. In genere, tanto maggiore è la percentuale di cacao nel cioccolato e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. In media, 100 grammi di fondente ne contengono 50-60 mg, mentre in un’analoga quantità di cioccolato al latte ne ritroviamo soltanto 10 mg.
Tuttavia, nonostante il cioccolato sia ricco di sostanze importanti per la salute, è saggio non lasciarsi prendere da un eccessivo entusiasmo nei suoi confronti. I flavonoidi, infatti, non “cancellano” le calorie dei grassi, che nel cioccolato la fanno da padrone.
Va altresì sottolineato che i trigliceridi contenuti nel cioccolato fondente di qualità non sono poi così malvagi. Gli acidi grassi contenuti nell’alimento (oleico, palmitico e stearico) tendono ad annullarsi vicendevolmente, avendo un impatto teoricamente neutro sulla colesterolemia.
Ed allora, cioccolato sì, ma nero e con giudizio.