Pasquale Palma: “Le difficoltà sono dietro l’angolo, non arrendetevi mai”
3 Gennaio 2023Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Pasquale Palma.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
La fase pandemica ha senza dubbio cambiato le dinamiche non solo nel quotidiano ma anche nello sport.
Inizialmente non è stato facile abituarsi alle misure restrittive, soprattutto perché eravamo abituati a una routine totalmente differente. Non nego che un po’ di spavento c’è stato, perché era tutto un punto interrogativo. Con il passare del tempo però, capisci che la cosa migliore è accettare la situazione e rispettare al meglio le regole affinché possiamo essere tutelati al meglio.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nel mio settore, quello calcistico, stare fermi è stato un danno enorme. Non ci è stata data la possibilità di lavorare in sicurezza, anche individualmente, al fine di non buttare al vento tutto il lavoro fatto. Non dimentichiamoci che molti, anche se dilettanti, sono calciatori per professione. Solo dopo hanno tentato di limitare i danni attraverso un contributo, che almeno per un po’, ci ha dato modo di alleggerire la situazione. Il problema è sorto anche sul piano atletico. Da preparatore infatti, ho incontrato molte difficoltà a rimettere in sesto giocatori che hanno subito un “riposo forzato”.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Essenzialmente tutte e due le cose. Da grande tifoso di calcio e basket, è inevitabile rimanere folgorati da grandi campioni che segnano non solo una generazione ma anche lo sport in generale. Inoltre, essendo circondato da persone amanti dello sport, era facile avvicinarsi ad esso. Se su uniscono le due cose, direi che cimentarsi nell’attività agonistica è una cosa quasi ovvia. Per fortuna.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Io credo molto nella forza di volontà. Sono convinto che ogni successo, ogni vittoria, sono percorsi che partono da lontano. Ci sono sacrifici inimmaginabili dietro e dunque se non si ha la forza di volontà necessaria affinché si possano superare tutti gli ostacoli, diventa difficile raggiungere i propri obiettivi, sia personali che di squadra.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Il consiglio principale è divertirsi. Ho visto ragazzi di talento non rendere come potevano solo perché alla base non c’era più divertimento, che a mio avviso è la marcia in più. Un altro punto fondamentale è il non arrendersi mai, perché le difficoltà sono dietro l’angolo e possono essere una possibilità di crescita.