Patologie intestinali all’origine del Parkinson?

Patologie intestinali all’origine del Parkinson?

10 Settembre 2024 Off Di La Redazione

Se ne parlava da tempo ma ora le ipotesi sembrano trovare conferme anche in uno studio, condotto in america, dal quale sembra emergere che le persone che soffrono di danno alla mucosa intestinale, come ulcere o esofagiti, hanno molte più probabilità di sviluppare la malattia neurodegenerativa più avanti nella vita.

Nuove prove, quindi, a supporto dell’ipotesi che la malattia di Parkinson avrebbe origine nell’intestino e non nel cervello, arrivano da questa ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Jama Network Open e ripresa e rilanciata dall’Ansa.

 I problemi gastrointestinali sono comuni nei pazienti con disturbi neurodegenerativi. Chi è colpito dal Parkinson, in particolare, soffre di disfunzioni gastrointestinali. Ma per molto tempo “il Parkinson è stato descritto come una malattia che avanza dall’alto verso il basso, quindi inizia nel cervello e poi arriva all’intestino – ha detto l’autore dello studio Subhash Kulkarni, assistente professore al Beth Israel Deaconess Medical Center – ora un’altra ipotesi suggerisce che potrebbe trattarsi di un approccio dal basso verso l’alto, che inizia nell’intestino e arriva fino al cervello.” L’analisi ha coinvolto 9.350 pazienti senza diagnosi di Parkinson e che erano stati sottoposti a endoscopia con biopsia tra il 2000 e il 2005. La maggior parte aveva tra 50 e 64 anni.

Il danno alla mucosa gastrointestinale, dovuto ad esempio a ulcera peptica, la cui presenza è spesso legata a Helicobacter pylori, è stato associato a un rischio maggiore del 76% di sviluppare la malattia di Parkinson durante il periodo di follow-up, durato circa 15 anni.

I pazienti coinvolti nello studio, inoltre, avevano sofferto di problemi gastrointestinali molto prima di scoprire di avere il Parkinson, in media oltre 14 anni prima. Di qui il messaggio della ricerca, che è stata finanziata dal National Institute on Aging, dall’American Gastroenterological Association e dall’Università di Harvard: “I medici dovrebbero monitorare coloro che risultano di soffrire di danni alla mucosa intestinale, perché questo consentirebbe di diagnosticare e trattare in anticipo persone con il Parkinson, prima che i sintomi classici come la rigidità o il tremore diventino evidenti”.