Patrik Perosa: “Bisogna sempre essere un po’ “testardi” se vogliamo oltrepassare gli ostacoli”
9 Agosto 2022Oggi parliamo di Covid e del binomio vincente sport e salute con: Patrik Perosa.
Patrik Perosa ha più di 20 anni di esperienza in varie posizioni: sport universitario, sport per tutti, sport aziendale e sport professionistico a tutti livelli (locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale). Tra le associazioni importanti da menzionare per le sua attività sportive, la sua esperienza come direttore dell’EUSA (European University Sport Association), quella da presidente di calcio a cinque – futsal sloveno presso Federcalcio Slovena, l’essere stato presidente della SUSA (Associazione sportiva universitaria slovena). E ancora, la sua attività come copresidente di TAFISA Europe (The Association Of International Sport for All Europe), come membro del comitato esecutivo EFCS (European Federation for Company Sport), consulente del presidente della IDO (International Dance Organization) e vice segretario generale della MFDC (Mediterranean Flying Disc Confederation).
Perosa ѐ anche specialista in organizzazione degli eventi internazionali (IFSC coppa del mondo di arrampicata sportiva lead – Koper 2022, TAFISA congresso mondiale sport per tutti – Portoroz 2022, UEFA Campionato europeo di calcio Under21 – Koper 2022, UEFA futsal champions league turno principale – Podcetrtek 2019, EUSA Campionati universitari europei di pallanuoto e pallavolo sulla sabbia – Koper 2019, EFCS assemblea general elettorale – Ljubljana 2018 ed altri). Dal 2017 fino a 2019 è stato membro del consiglio di esperti del governo della Repubblica di Slovenia sullo sport e membro del consiglio di esperti per lo sport per tutti presso il Comitato Olimpico della Slovenia – Associazione delle Federazioni Sportive.
La fase pandemica più acuta sembra oramai essere alle spalle, anche se continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha visto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per mondo dello sport. Come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle severe misure restrittive.
La pandemia, penso, che ha sorpreso tutti. Specialmente le restrizioni, che hanno cambiato la nostra vita negli ultimi due anni. Essere “rinchiusi” ci ha limitato nel fare il nostro mestiere, avere le nostre quotidiane abitudini, ad essere noi stessi.
Prima della pandemia facevo tanti viaggi in aereo per motivi di lavoro. Lavorare da casa tramite internet mi ha spinto a trovare la motivazione giusta per adeguarmi alla nuova realtà. Da sempre cerco il lato positivo, anche in situazioni diciamo “negative”. Così ho anche fatto durante il periodo difficile della pandemia che mi ha offerto tanto tempo libero. Ho usufruito di questa possibilità, cosi ho praticato lo sport due volte al giorno e mi sono specializzato in nutrizionismo. Penso che sono cresciuto al livello fisico, mentale e ho contributo al buono stato della mia salute. Questo mi ha anche dato energia per essere ancora più produttivo ed avere nuove idee e creatività nel mio lavoro.
Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?
Ho notato che tanta gente ha smesso di praticare lo sport nei club. Internet, o diciamo i social media, hanno cambiato la vita a parecchie persone, specialmente ai più giovani. Le competizioni sportive non esistevano, o erano cancellate o rinviate ad un futuro indeterminato. L’infrastruttura sportiva di riferimento era chiusa, l’utilizzo dello spiazzo pubblico limitato. Penso che i politici e gli “specialisti della pandemia” hanno sbagliato in tutti sensi quando ci hanno limitati ad essere fisicamente attivi.
Sappiamo bene che praticare lo sport – l’esercizio fisico regolare, ci aiuta a ridurre lo stress, a migliorare o mantenere la salute mentale, aumenta il livello generale di energia, diminuisce il rischio di malattie e disturbi…. e altri effetti positivi sul benessere psicofisico. Allora perché limitarci? Per diminuire i contagi bastava rispettare la distanza di sicurezza, però si doveva stimolare la gente di essere quotidianamente attivi all’aria aperta. Così almeno sarebbe più agevole il rientro nei club sportivi dopo il periodo difficile della pandemia. E non dimentichiamo che la gente sarebbe più sana con un sistema immunitario più forte.
Chi ѐ stato in famiglia o fra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si ѐ trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni.
Lo sport fa parte della mia vita da quando ero giovane. Ancora oggi lo pratico ad un livello ricreativo, nonostante negli ultimi 20 anni rappresenti anche il mio lavoro: dal settore regionale fino al settore internazionale. Organizzare degli eventi e programmi sportivi ѐ quello che mi rende felice, perché con essi – la gente può essere fisicamente attiva, il che aiuta a conservare uno stile di vita sano.
Al di là delle doti personali ѐ delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obbiettivi.
La forza di volontà gioca un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obbiettivi. Dobbiamo sempre essere un po’ “testardi” se vogliamo oltrepassare gli ostacoli che si incontrano ad ogni passo verso il nostro obbiettivo. Proprio durante la pandemia è stato dimostrato come è importante la forza di volontà se si vuole, diciamo, “sopravvivere”.
E se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Praticare lo sport ed essere fisicamente attivi il più possibile, gioire per la vita tutti giorni…. e ricordarsi sempre, che dopo la pioggia riappare sempre il sole. Significa, se anche ci sono dei problemi o degli ostacoli sul nostro percorso – arriverà sempre anche il periodo gioioso quado i nostri sogni diventeranno realtà. Perciò dobbiamo essere in gran forma e in buona salute; lo sport ѐ quello che ci aiuta a raggiungere e mantenere questo status.