Pazienti e…”monnezza”

Pazienti e…”monnezza”

22 Giugno 2019 0 Di Bruno Buonanno

Un istituto scientifico e di cura in grande rilancio, con super attrezzature e lo diciamo senza ironie e poi…Perdersi per “così poco” è veramente imperdonabile.

Rispetto. Cos’è il rispetto? Chiediamo aiuto al “Devoto & Oli”, uno dei migliori vocabolari italiani che testualmente chiarisce: “Riconoscimento di una superiorità morale o sociale, manifestato attraverso il proprio atteggiamento o comportamento”.

Poche parole che Rosa Martino – direttrice sanitaria aziendale dell’Istituto dei tumori “Giovanni Pascale” – dovrebbe trasformare in pratica controllando che tutti i medici che lavorano con lei o per lei siano in grado di garantire il rispetto. Ai malati, ai visitatori, al personale delle pulizie e a quanti con camici bianchi, verdi, azzurri, grigi lavorano o comunque frequentano l’Istituto. “La nostra sanità – ha ripetuto con enfasi il governatore De Luca qualche settimana fa alla presenza dei rappresentanti del Pascale – è fra le prime tre in Italia e presto diventerà la prima”.

 

Il Pascale non è un ospedale come gli altri. Dipende dal ministero della Salute e dalla Regione e rispetto a tutte le altre strutture regionali è diverso e superiore perché è un Irccs, un Istituto di ricerca a carattere scientifico. Riceve soldi dal Governo e dalla Regione, sta dando buoni risultati e di giorno in giorno dovrebbe migliorare la propria immagine.

Ma probabilmente la dottoressa Rosa Martino, il direttore sanitario ospedaliero (chi è? per favore qualcuno aggiorni almeno il sito) i suoi vice e gli ispettori – non sappiamo chi sono né quanti sono – non lo sanno. Non sanno cosa sia il rispetto dovuto ai pazienti, ai visitatori, a chiunque per qualsiasi motivo si trova in quella struttura.

Basta vedere qualche foto. Nell’edificio degenze in uno degli ascensori entra una signora in camice grigio con un carrello stracolmo di sacchi della spazzatura. Sporco e pulito insieme? Sì, proprio così, contro ogni elementare regola igienica. Se arrivasse al Pascale un ipotetico controllo dell’Asl?

 

L’ascensore viene chiamato a un piano superiore. Entra una paziente in sedia a rotelle accompagnata da due dipendenti dell’ospedale e cominciamo la discesa.

Fa caldo. Nei vari piani ci sono boccioni di acqua fresca. Bere, bere, bere molto in estate. Sì ma nessuno controlla che accanto ai boccioni non ci sono bicchieri. Chi è il direttore sanitario della palazzina ospedaliera? Chi sono i suoi collaboratori?

 

Un Istituto di ricerca a carattere scientifico che rispetto a un’azienda ospedaliera dispone di una serie di finanziamenti extra non può consentirsi cose del genere. Reparti e corridoi devono essere “lindi e pinti”. E invece troviamo scatoloni abbandonati, lettighe, porta flebo, e ogni genere di rifiuto dimenticato lì.

No, dottoressa Rosa Martino così non va bene. Anzi va male, molto male. Giri per l’ospedale, per il day hospital per le sale operatorie e faccia in modo che tutte le persone della direzione sanitaria non stiano ferme dietro la scrivania ma controllino una cosa semplice. Che ci sia rispetto nei confronti di chi è nel Pascale.