“Peer education” per battere il bullismo
12 Luglio 2019Il consigliere regionale Flora Beneduce:“Èdimostrato che, in taluni contesti, la prescrizione autoritaria dell’adulto può rivelarsi ininfluente o persino controproducente”.
“Più del 50% degli 11-17enni italiani riferisce di essere rimasto vittima, negli ultimi 12 mesi, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento. Lo dicono i dati Istat di marzo scorso. Eppure in Campania c’è una legge regionale, la numero 11 del 22 maggio 2017, che affronta il fenomeno in un’ottica nuova, collaborativa, puntando sulla peer education. Lo scambio di esperienze tra pari è un’arma vincente”. Lo ha dichiarato la consigliera regionale Flora Beneduce intervenendo oggi al seminario “@Scuolasenzabulli, prevenzione per combattere il bullismo ed il cyberbullismo”, promosso dal Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania presso il campo scout “Don Peppe Diana” di Dragoni (Caserta).
“Serve una strategia educativa diversa. Che sposti la centralità del ruolo pedagogico dall’esperto, adulto e professionalizzato, al giovane opportunamente formato”, spiega la consigliera azzurra.
“Èdimostrato che, in taluni contesti, la prescrizione autoritaria dell’adulto può rivelarsi ininfluente o persino controproducente. La peer education, al contrario, mette in gioco anche emozioni e competenze relazionali che consentono al messaggio informativo di pervenire al suo scopo”, ha sottolineato Beneduce.
“L’auspicio dunque – ha concluso Flora Beneduce rivolgendosi alla platea dei ragazzi del campo scout Don Diana – è che ognuno di voi si faccia carico del problema, si metta a disposizione di esperti e formatori per entrare in questa nuova dimensione e provare a cambiare realmente le cose”.