Penisola Sorrentina, il Covid con diversi esiti a seconda delle persone?
23 Dicembre 2020Dopo la morte avvenuta nella giornata di ieri, martedì 22 dicembre, di un’altra signora settantenne, componente della famiglia di Sant’Agata sui Due Golfi, frazione del comune di Massa Lubrense, “contagiata” dal fratello, di ritorno da un intervento chirurgico all’orecchio nel nord Italia (anche lui morto per Covid), dopo pochi giorni dal ricovero ospedaliero e, successivamente seguito anche dalla scomparsa dell’anziana mamma, sorgono terribili ed inquietanti interrogativi sulla particolare incidenza del virus su determinate persone.
In verità ad essere contagiati dallo sfortunato professionista massese, risultavano oltre alla mamma, moglie, sorella, figli e nipoti per un totale di otto persone.
Un virus particolarmente “feroce” o appartenente ad un altro ceppo ( al nord si stanno effettuando studi su alcune particolarità del Covid 19, anche se la maggior parte dei decessi sono attribuibili alla concomitanza di altre patologie), con analogie particolarmente singolari con il contagio totale di un altro nucleo familiare, questa volta a Piano di Sorrento, con più decessi nello stesso nucleo familiare, (moglie e marito, mentre i due figliuoli, anch’essi contagiati dal capofamiglia, responsabile inconsapevole del contagio dopo un ricovero in una struttura ospedaliera fuori provincia, per un intervento chirurgico), sono fortunatamente guariti.
Interrogativi inquietanti che riguardano anche il contagio dei quattro bambini della scuola per l’infanzia e primaria di “Santa Maria della Pietà di Sorrento, venuto molto probabilmente da altre zone, ma esteso anche fuori comune per la positività di una baby sitter di uno dei bambini, letteralmente “ lasciati soli” dal protocollo sanitario, che non prevede visite domiciliari dell’Usca penisola sorrentina, che ha “invitato” un nucleo familiare contagiato (genitori e figli) a recarsi il giorno 28 dicembre presso la sede di Piano di Sorrento, per essere sottoposti a tamponi di verifica. A tale proposito sono in tanti a chiedersi perché non è stato aperto ancora il previsto Covid hotel presso i locali dell’ex clinica San Michele, con il silenzio di tutti i sindaci della penisola sorrentina, destinati ad ospitare sintomatici, paucisintomatici, persone in quarantena, regolarmente assistiti.
Un sistema sanitario che presenta numerose falle in previsione – si spera, errate -, di una terza fase del contagio ancora più incidente delle precedenti.