Per fermare la violenza reprimere non basta

Per fermare la violenza reprimere non basta

28 Maggio 2019 0 Di La Redazione

Flash mob al Pellegrini contro le aggressioni ai medici. Gabriele Peperoni (Sumai): “No a militarizzare gli Ospedali, ma prevedere ad assunzioni di personale”.

La ricetta Sumai punta a contrastare gli atti di brutalità, contro gli operatori della sanità, attraverso una serie articolata e concatenata d i interventi. ‘’Per disarmare la camorra e per combattere il fenomeno della violenza sui medici,  la manifestazione di oggi è stata molto importante – afferma Gabriele Peperoni segretario provinciale del Sumai – sia per la vicinanza ai colleghi che, purtroppo, quasi quotidianamente vengono coinvolti in queste vicende,  ma anche e soprattutto per quanto riguarda il ‘grido di dolore’ che bisogna dare a questo governo allo Stato perché non abbandoni coloro che sono in prima linea nei confronti dei cittadini che hanno bisogno di cure, medici che non riescono a fare il loro lavoro in maniera adeguata  e serena e questo ha delle ricadute negative su tutta la popolazione indistintamente’’.

‘’Noi del Sumai – continua Peperoni – crediamo che dobbiamo portare avanti la nostra battaglia affinché lo
Stato si renda conto finalmente della situazione e che provveda, in maniera chiara e netta, non solo nei confronti della camorra ma anche di quei cittadini esasperati magari per ragioni di liste d’attesa, o per dover aspettare qualche ora in pronto soccorso.

Non si deve provvedere a militarizzare gli ospedali ma a rendere gli ospedali più vicini al cittadino quando ne ha bisogno, e come gli ospedali anche gli ambulatori di medicina generale ed anche il pronto soccorso. Come ci si può arrivare, innanzitutto, ristrutturando tutta la sanità  a livello nazionale e a livello regionale, prevedendo  assunzioni di personale medico, paramedico e tecnico è fondamentale, e quindi rinforzare i pronto soccorso, rinforzare il 118, rinforzare i poliambulatori territoriali,  istituire finalmente l’organizzazione dell’assistenza urgenza territoriale,  che potrebbe in qualche modo permettere al cittadino di non arrivare al pronto soccorso ma di essere prima assistito in queste strutture.

Tutto questo io credo sia possibile, – conclude Peperoni –  tuttavia è chiaro che per fare tutto questo ci vuole volontà, ci vogliono soldi che in questo momento non ci pare che ce ne siano molti, ma soprattutto ci vuole il peso politico di chi oggi ci governa’’. ‘’Sull’autonomia differenziata, chiaramente noi del Sumai non siamo d’accordo poiché quasi certamente porterà ad un deficit di salute nelle regioni del Sud, essendo quest’ultime quelle più esposte ai problemi economici, quindi la revisione del titolo quinto diventa essenziale in questa fase, io penso che tutti i medici, tutti i professionisti in qualche maniera dal nord al sud siano d’accordo su questo tema, un tema che hanno portato davanti alla Federazione degli Ordini proprio perché la salute deve essere unica, uguale in tutt’Italia’’.