Per ora vince il virus

Per ora vince il virus

28 Ottobre 2020 0 Di Antonio Magliulo

Se non c’è un cambio di rotta e se non ci si ferma un attimo per prendere le poche decisioni adottabili in questo sconvolgimento globale ed epocale è inutile rincorrere il virus.

 

Nella lunga e tormentata notte della pandemia da Coronavirus ci sono troppe incognite e pochissime certezze. E fra queste ultime, purtroppo, molte non rivestono carattere di positività. L’arrivo dalla Comunità europea di 10 miliardi destinati alle imprese ed ai lavoratori italiani è tra le poche note liete nel mezzo di un marasma generalizzato. Si tratta di un aiuto importante, soprattutto se sarà erogato con tempestività.

Sugli altri fronti è buio pesto. È buio nel mondo della scuola che ha riaperto senza prevedere un adeguato potenziamento dei trasporti, in grado di assicurare il necessario distanziamento. Nero come pece anche il livello dei decisori politici, sempre più alla deriva rispetto ad una pandemia che si fa beffe di tutto e di tutti: niente tracciamento perché i contagi sono troppi e, naturalmente, niente app-immuni che su queste basi non ha ragione di essere; tamponi solo ai positivi sintomatici perché non bastano per tutti; risultati degli esami che arrivano “a cose fatte” e a situazioni già delineate in un senso o nell’altro. Per non parlare dell’opposizione politica che sia a livello nazionale, sia locale, soffia sul fuoco della protesta senza mai dare l’idea di essere in grado di fornire una proposta alternativa valida rispetto a quella, certamente mediocre, del Governo centrale. E poi ci sono le manifestazioni di piazza, legittime proteste di tanti onesti operatori preoccupati per la loro stessa sussistenza ma infiltrate da delinquenti comuni che sfondano vetrine e incendiano cassonetti.

E ancora: gli appelli accorati provenienti dal mondo della cultura e dello spettacolo, per evitare le chiusure, che cadono nel vuoto; i virologi che in tanti, troppi, si sono trasformati in intrattenitori televisivi a tempo pieno; l’esercito di commentatori, l’un contro l’altro armati. C’è da perdere il senno.

Un vociare assordante e indistinto che invece di portare chiarezza aumenta la confusione ed alimenta una paura che sta diventando panico.

Se non c’è un cambio di rotta e se non ci si ferma un attimo per prendere le poche decisioni adottabili in questo sconvolgimento globale ed epocale è inutile rincorrere il virus, perché il virus ha vinto già la sua partita.