Perché viene trasferito un sacerdote e un altro no? Lo chiediamo al Vescovo Francesco Alfano
29 Novembre 2021In molti si chiedono come mai in Penisola Sorrentina alcuni sacerdoti vengono trasferiti ed altri no. Cerchiamo di far chiarezza. Riguardo ai preti, il Codice di diritto canonico (can. 522) afferma: «È opportuno che il parroco goda di stabilità, perciò venga nominato a tempo indeterminato». Il vescovo diocesano, però, può nominarlo a tempo determinato «se ciò fu ammesso per decreto dalla conferenza dei vescovi». Ed è proprio quello che ha fatto la Conferenza episcopale italiana nei primi anni ʼ80, stabilendo che «le nomine dei parroci ad certum tempus hanno la durata di nove anni». Si tratta comunque di una possibilità, a discrezione del vescovo.
Chiediamo al Vescovo Francesco Alfano qual è la logica che sta dietro ai trasferimenti dei preti che appartengono alla Sua Diocesi; conoscere le dinamiche aiuterebbe ad accettare più facilmente un eventuale cambiamento o, in alcuni casi, come nella Basilica di “San Michele Arcangelo” lo Status quo.
Per un parroco avere di fronte un tempo determinato è quasi sempre positivo. Gli consente di poter esprimersi al meglio negli anni che ha a disposizione, di non “rilassarsi”, di porsi al servizio di Cristo e dei parrocchiani. Il cambiamento apre sempre nuove prospettive, nuovi orizzonti ma dovrebbe coinvolgere tutti, non solo alcuni Servitori di Cristo. Chiediamo al nostro Vescovo “Ci sono situazioni che consigliano di non spostare un parroco o un religioso, considerando il bene della persona e quello degli stessi fedeli all’interno della Nostra Diocesi?