Permangono le ipercriticità del 118 in Campania
7 Gennaio 2023Ancora un allarme, ancora denunce ma la gravissima difficoltà in cui si dibatte il trasporto infermi in emergenza in Campania, in particolare nella città metropolitana di Napoli, resta senza precedenti. “Carenza di personale che ci ha costretto a ridurre da 13 a 6 le postazioni e, in mancanza di nuovi reclutamenti di personale, si potrebbero chiudere altri siti”. Così, candidamente, il responsabile della Centrale operativa territoriale (Cot) Giuseppe Galano che sulla questione ha richiesto l’intervento immediato della Regione. Mancherebbero medici, infermieri, autisti, tecnici… e, lasciatecelo dire, una piccola, sana, indispensabile dose di programmazione. Di sicuro, si assiste, sgomenti, ad una “lentezza reattiva” ai problemi di organico da parte dei responsabili della gestione del 118 da far invidia ad un bradipo. Si tratta, infatti, di criticità che certamente non sono nate negli ultimi giorni e che pertanto hanno avuto modo di stratificare, finendo col sedimentare per sfociare nella crisi drammatica di oggi. Perché un fatto è certo: senza interventi immediati, prima o poi, fatalmente assisteremo ad una tragedia legata alle disfunzioni del 118. E qui, come per l’eruzione del Vesuvio, non si tratta di dire se ma quando.
A rendere tutto ancora più nebuloso, la mancanza di risposte da parte della Regione. Un silenzio assordante che fa levare la voce a quanti, e non solo per problematiche legate al 118, invocano dal Governo Meloni un provvedimento di surroga nella gestione della sanità campana. In altre parole si chiede di commissariare di nuovo la sanità, sottraendola ai proclami di De Luca ed affidandola ad un tecnico terzo.
Di fronte a tale prospettiva esultano i nemici di De Luca. Meno gli addetti ai lavori perché ad oggi, commissari e commissariamenti poche volte hanno portato effettivo beneficio alla causa per la quale vengono invocati.