Piano anti-Brucella, sulla legittimità si esprimerà la Consulta
30 Agosto 2022“L’accoglimento, da parte della Consulta statutaria della Campania, della richiesta, presentata da alcuni consiglieri regionali di opposizione, di valutare la legittimità del Piano di eradicazione della brucellosi bufalina, segna finalmente un punto a favore degli allevatori.
È evidente che un Piano di così vasto interesse collettivo, che già paga l’abbattimento di oltre 100mila capi sospetti, il 98% dei quali risultati successivamente sani, debba essere affrontato attraverso un normale iter che prevede i passaggi nelle Commissioni competenti e nell’aula del Consiglio.
Nel licenziare la legge con un atto d’imperio e senza passare per il Consiglio regionale, il governatore De Luca ha messo in un angolo i principi di trasparenza e di rappresentanza democratica, oltre ad aver lasciato inascoltata la voce degli allevatori”.
E’ quanto afferma l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa Piernicola Pedicini, che interviene sulla decisione della Consulta Statutaria campana di riunirsi nei prossimi giorni per decidere sulla legittimità del piano varato a marzo dalla Giunta De Luca, un piano contestato dagli allevatori e mai passato per il Consiglio regionale. Nei mesi scorsi Pedicini ha portato la vicenda della bufale campane all’attenzione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, invocando la sospensione cautelativa dell’uso del kit diagnostico Bovigam, che la Regione Campania continua a utilizzare per i casi di sospetta brucellosi o Tbc e che – come ammesso dallo stesso produttore – non è adatto per le bufale mediterranee. “Adottare un test inadeguato – prosegue Pedicini – che ha giustificato la scorciatoia dell’abbattimento a tappeto, ha avuto l’effetto di mettere in ginocchio il comparto bufalino, che rappresenta un’eccellenza del made in Campania. Siamo soddisfatti di aver contribuito a tenere accesi i riflettori su un tema che coinvolge centinaia di aziende, alcune delle quali sono state già costrette a chiudere i battenti, mettendo a serio rischio decine di migliaia di posti di lavoro”.