Piazza Tasso a Sorrento: festa tra luminarie, ricordi e… proteste

Piazza Tasso a Sorrento: festa tra luminarie, ricordi e… proteste

24 Novembre 2024 Off Di Gaetano Milone

Foto di Antonino Fattorusso, Riccardo Di Martino

Una folla delle grandi occasioni, favorita dal bel tempo e dalla sicurezza dei luoghi, presidiati da Carabinieri, Polizia municipale e soprattutto dagli uomini del Commissariato di Polizia di Stato, diretti dal vicequestore Alfredo Petriccione, ha fatto da cornice all’accensione delle luminarie natalizie con il gigantesco albero la centro di piazza Tasso a Sorrento. 

Un festa purtroppo “macchiata”  dalla scelta della data, 23 novembre, in concomitanza con il ricordo, nel vicino comune di Piano di Sorrento, delle dieci vittime del terremoto del 23 novembre del 1980 , ( inopportuni i passi di danza di qualche novella assessora sotto il palco) e dal rifiuto dell’onorificenza di “Sorrento Civica” all’ex parroco della Chiesa cattedrale,don Carmine Giudici  che nella garbata lettera scritta all’Amministrazione comunale ricordava, tra l’altro, “che la comunità sorrentina per quanto stordita e confusa da ritmi e stili di vita troppo accelerati sta imparando ad accorgersi di chi è in affanno di chi non ce la fa…  

Foto di Antonino Fattorusso, Riccardo Di Martino

E poi la nuova protesta pacifica di Michelangelo Scannapieco, “con un cartellone esplicativo delle proprie proteste. castigatore” dei facili costumi amministrativi al comune tassiano, incatenatosi ad un palo pubblico a ridosso dell’ingresso del “Fauno notte club”, lo storico locale sorrentino (vi mosse i primi passi Lucio Dalla, anni dopo autore della famosa “Caruso”, ospite all’hotel Excelsior Vittoria nella stessa  suite, occupata dal famoso Enrico Caruso, durante le sue vacanze sorrentina.

Una presenza “ingombrante” quella di Michelangelo, tra l’altro responsabile della Penisola Sorrentina, dell’Associazione “Mani Pulite”, notata e fotografata da centinaia di ospiti della città, fra cui molti stranieri, attratti da splendide luminarie. 

Un biglietto da visita  negativo per una città che rivendica a tutta ragione il ruolo di capitale del turismo campano, che va “eliminato” dando risposte certe alle accuse di favoritismo “edilizio” verso categorie “protette”, quali assessori, politici decaduti ma “presenti” nell’organigramma comunale clamorosamente denunciate dall’ormai famoso Michelangelo.

Tra loro, numerosi professionisti con grossi abusi mai “censurati”, né tantomeno oggetto di demolizione come “ordinato” a Michelangelo Scannapieco “reo” tra l’altro, di aver denunziato centinaia di abusi certamente non di necessità.