Pierluigi Moriconi: “Nulla avviene per caso, bisogna lavorare sodo”

Pierluigi Moriconi: “Nulla avviene per caso, bisogna lavorare sodo”

11 Maggio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”.(Roberto Baggio)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido atleta: Pierluigi Moriconi. 

Colleferro calcio 7 anni in cui ha vinto due coppe Italia eccellenza e promozione e perso uno spareggio per la serie D;
Artena calcio 1 anno culminato con la  vittoria de campionato di eccellenza;
Palestrina 1 anno con la vittoria campionato promozione;
Atletico fiuggi 2 anni campionato serie D;
Us Arce stagione attuale: campionato eccellenza.

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Questa situazione pandemica ha creato non pochi problemi al mondo sportivo ma ne siamo usciti in modo molto positivo attraverso un senso di responsabilità che ci ha dato modo di poter svolgere l’attività sportiva e non solo. Ovviamene in un primo momento ci sono stati disagi perché è stata per tutti una prima volta, ma in modo molto accorto e usando le giuste precauzioni e attenzioni abbiamo superato almeno in parte la fase più delicata.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Nella mia specialità e in particolar modo il calcio DILETTANTISTICO, ne abbiamo risentito in modo particolare. Anche perché già in generale non siamo per niente tutelati, ora stanno provando a cambiare le cose, ma ancora ce ne vuole. E nel periodo delle restituzioni in cui siamo stati costretti anche a sospendere nella prima ondata in modo definitivo l’attività ha creato non pochi danni.

Chi è stato, in famiglia o fra gli amici, a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua “folgorazione”, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Sin da quando ero piccolo mi sono sentito a mio agio con un pallone, quindi non potevo che continuare su questa strada.. dopodiché il resto viene da solo!

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La forza si volontà nel raggiungimento degli obiettivi è la base da cui partire, dopo bisogna avere voglia di arrivare, di fare, voglia di porsi nuovi obiettivi, non dimenticando che la differenza la fa sempre la testa. Senza di essa è difficile.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi  che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Ai ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio dico solamente che nulla è dovuto da altre persone nel senso che bisogna lavorare sodo per raggiungere grandi traguardi e che nulla avviene per caso. Ma soprattutto bisogna divertirsi nel momento in cui si fa sport ed è fondamentale farlo. Ora vedo tanti ragazzi che non lo fanno, preferiscono stare ore e ore con telefoni sui social, non dico che sia sbagliato, ma dico semplicemente che associare le due cose si può fare tranquillamente non trascurando ciò che fa bene come lo sport in generale.