Più di trecento anni fa nacque l’inventore del cronometro marino, John Harrison
5 Aprile 2024Prima dell’invenzione di John Harrison, che ha progettato il cronometro marino, furono diversi i terribili incidenti che videro coinvolte diverse navi in pieno oceano. Nel 1707 cinque navi si scontrarono al largo della Cornovaglia con una clamorosa tragedia che portò alla morte di 1400 persone. Una situazione che non era più tollerata e che portò sette anni più tardi la commissione del governo britannico a istituire il British Board of Longitude per trovare una soluzione con in palio 20mila sterline. John Harrison è stato un innovatore, perchè con l‘invenzione del cronometro marino ha rivoluzionato il modo di viaggiare in mare. La sua scoperta però era stata ampiamente anticipata da Amerigo Vespucci e Galileo Galilei che non avevano i mezzi a disposizione per arrivare a realizzare quanto fatto da John Harrison. I due avevano già capito che era necessario servirsi del tempo per stabilire con precisione la longitudine anche se non furono in grado di sperimentare un cronometro marino. Il ragionamento oggi appare abbastanza semplice perché sappiamo che la terra ruota 360° al giorno, ogni 24 ore, quindi è semplice fare il calcolo di 15° ogni ora. Questo poi ci porta a capire che se abbiamo l’orario preciso nel punto in cui siamo e in quello con longitudine zero, sul meridiano di Greenwich, allora possiamo facilmente calcolare la longitudine di dove ci troviamo. John Harrison è sicuramente una figura molto importante per chi viaggia in mare, perché se oggi esistono mezzi davvero all’avanguardia la sua invenzione del cronometro marino per tantissimi anni si è rivelata fondamentale per orientarsi nell’oceano. Fin da giovanissimo questi ha stabilito una passione per il campo delle invenzioni tanto che costruì ad appena venti anni il suo primo orologio. In questo senza dubbio lo ha aiutato il padre che oltre ad essere bravissimo nelle cose pratiche, visto che era un falegname, era un grande appassionato di meccanico. Non è da escludere che questi possa aver influenzato le creazioni del figlio e magari l’abbia spinto anche verso la creazione del cronometro marino. Nonostante non riuscì a ricevere mai un soldo per questo, il governo britannico aveva offerto ventimila sterline a chi fu in grado di realizzare un calcolatore di longitudine più semplice di quelli ingestibili presenti all’epoca. Per realizzarlo ci mise molto perché dal 1714 anno in cui partì la richiesta del governo riuscì ad ultimarlo nel 1735. Tra le curiosità riguardanti John Harrison e l’invenzione del cronometro marino c’è anche quella in merito alla sua morte. L’uomo perse la vita a Londra il 24 marzo del 1776. Non ebbe mai la soddisfazione di vedersi pagato il saldo che la Commissione gli doveva riconoscere per aver agevolato l’orientamento in alto mare e quindi aver risolto le difficoltà nel calcolare la longitudine. Il contributo di John Harrison allo sviluppo della navigazione a partire dal diciottesimo secolo, la svolta avvenne nel 1730, quando incontrò a Londra l’astronomo reale Edmond Halley per presentargli il progetto di costruire un orologio che fosse capace di funzionare a bordo di una nave, quindi senza un pendolo che sull’acqua non poteva essere preciso, e fosse utile per calciare la posizione in termini di longitudine. Fu Halley a indirizzare Harrison da George Graham, il più grande costruttore di orologi di Londra che finanziò la realizzazione del nuovo orologio. Ci vollero cinque anni per la costruzione del primo prototipo, “H1” (Harrison numero 1). L’orologio pesava quasi 35 kg ed era disposto all’interno di un cubo di vetro e legno di circa un metro di lato. Era un oggetto molto ingombrante, ma non usava il pendolo per la scansione del tempo. Il primo test fu un successo: i marinai riuscirono a calcolare la posizione di una nave con estrema precisione. Ma Harrison, non contento del risultato, chiese al Board of Longitudes un finanziamento per migliorare il suo cronometro. Nel 1741 arrivò “H2”, ma chiese altri soldi per migliorarlo. Nel 1757 realizzò il terzo prototipo, poi nel 1761 realizzò la quarta versione, molto più leggera e piccola della prima. Il cronometro di Harrison fu adottato dalla Marina inglese: grazie ad esso la consapevolezza della posizione in mare divenne certa.