Più risorse per chi è impegnato in prima linea

Più risorse per chi è impegnato in prima linea

17 Aprile 2020 0 Di La Redazione

Si chiama monetizzazione del rischio ed è il ristoro di natura economica che viene attribuito a chi fa lavori pericolosi come quelli di tutti gli operatori della sanità nell’emergenza Coronavirus.

 

Non esistono prime e seconde linee. Gli incentivi vanno riconosciuti a tutti gli addetti della sanità chiamati a fronteggiare il medesimo pericolo causato dalla pandemia. In Campania, fin dall’inizio della emergenza epidemica da diffusione del contagio da SARS-CoV-2, si legge nella nota sottoscritta dalle Organizzazioni sindacali confederali (Cgil, Cgil-Fp, Cisl, Cisl-Fp, Uil, Uil-Fpl), il ruolo fondamentale di tutela della salute è svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori della sanità, pubblica e privata, dipendenti e convenzionati, ospedalieri e territoriali, medici, infermieri operatori socio sanitari, biologi, tecnici, altri professionisti oltre che personale tecnico-amministrativo, tutti impegnati a garantire la tenuta del Sistema Sanitario ed evitare che esso, provato da anni di tagli lineari perseguiti al solo fine del risanamento economico, imploda con ricadute assistenziali negative.

Tra tutti i lavoratori del Servizio Sanitario Regionale coloro che sono impegnati in prima linea, per evitare il diffondersi della epidemia ed assistere e curare i cittadini contagiati dal virus, sono sottoposti ad un persistente rischio biologico, in relazione alla loro esposizione al contagio della malattia, e ad un elevato disagio lavorativo, causato dalle difficili condizioni di lavoro conseguente all’impatto della nuova patologia virale sul sistema sanitario.

Gli interventi straordinari disposti dal Governo con decretazione di urgenza, stabiliscono la derogabilità dei limiti imposti dall’articolo 23 del decreto legislativo numero 75 del 2017 per quanto concerne l’incremento del tetto di spesa previsto per i fondi contrattuali (fondo per le condizioni di lavoro e incarichi del personale del comparto sanità e fondo per le condizioni di lavoro della dirigenza medica e sanitaria) e l’incremento della remunerazione del lavoro straordinario che il personale sta svolgendo nel corso della emergenza epidemica.

Queste misure, a parere delle scriventi, appaiono del tutto insufficienti a dare il giusto “riconoscimento” al valore del lavoro svolto dai professionisti della sanità pubblica e privata accreditata, i quali stanno concorrendo alla gestione della crisi emergenziale epidemica mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro congiunti con spirito di servizio, senso del dovere di cura e responsabilità verso la deontologia professionale.

È necessario attribuire un adeguato riconoscimento attraverso la erogazione di compensi destinati a dare valore al particolare impegno profuso dal personale del Sistema sanitario regionale che con abnegazione, spirito di sacrificio e senso del dovere sta assolvendo alla cura dei pazienti contagiati da SARS-CoV-2.

È doveroso inviare un concreto segnale a tutti i lavoratori della sanità, assegnando a questi ultimi un riconoscimento economico, anche in deroga alle possibilità offerte dal quadro normativo vigente.

Gli istituti previsti dai contratti collettivi nazionali di riferimento, che regolano il salario accessorio non risultano attualmente adeguati alle esigenze eccezionali del momento pandemico. Pertanto, le scriventi Organizzazioni sindacali confederali e di categoria ritengono che sia giunto il momento di attribuire risorse aggiuntive regionali dal bilancio, in deroga ai vincoli di cui all’articolo 23 del decreto legislativo numero 75 del 2017 e al di fuori dell’attuale modalità di costituzione dei fondi contrattuali, a tutte le Aziende e gli Enti del Sistema sanitario regionale per dare dignità a tutti i professionisti della sanità.

Bisogna riconoscere un compenso straordinario e temporaneo, per fasce di intensità di esposizione dei lavoratori al rischio di contagio della malattia e in relazione delle difficili condizioni di lavoro, che sia costituito da quote di risorse aggiuntive nazionali, ai sensi di quanto stabilito dalla conversione in Legge del decreto legge numero 18 del 2020, e da quote di risorse aggiuntive regionali derivanti dal bilancio autonome dell’Ente Regione.

Un compenso che premi l’impegno straordinario che ha visto coinvolto tutto il personale della Sanità pubblica e della Sanità privata accreditata, ma anche lavoratori di altre categorie che assicurano attività di supporto alla assistenza e che prestano il loro servizio presso Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale.

Le scriventi, pertanto, sollecitano un incontro urgente al presidente della Regione al fine di sottoscrivere un accordo a favore delle lavoratrici e dei lavoratori come atto di riconoscimento a nome di tutti i cittadini della Campania.