Più soldi nelle tasche dei lavoratori della sanità privata
10 Aprile 2019A dieci anni dall’ultimo rinnovo contrattuale Cisl-Fp e Uil-Fpl siglano uno storico accordo con le case di cura private. Si dissocia, invece, la Cgil che preferisce la via giudiziaria.
“Alla demagogia e alle “avventure” giudiziarie della Cgil noi rispondiamo coi fatti portando risultati concreti nelle tasche dei lavoratori”. Cisl e Uil di Salerno stigmatizzano così la scelta della Cgil che rifiuta di firmare la proposta contrattuale e sceglie di far proseguire la vertenza davanti la Magistratura del lavoro. Grazie all’intesa siglata più di 10.000 lavoratori che liberamente potranno scegliere di aderire all’accordo riceveranno quanto atteso per troppi anni. Ancora una volta la cultura del negoziato vince e risponde concretamente ai diritti dei lavoratori del comparto. In dettaglio, l’accordo prevede € 1.800,00 per profilo D4 di cui una parte (€ 600,00) a titolo di indennizzo per il ritardo, che sarà incassata dai lavoratori che aderiranno alla conciliazione aziendale, all’atto della firma dell’adesione. Considerato che la Cgil ha chiesto, come si evince dal verbale, 2.500,00 euro e che tale posizione è risultata incompatibile con la tenuta economica finanziaria delle aziende campane, così come dichiarato dal presidente regionale dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), la Cisl-Fp e la Uil-Fpl hanno privilegiato a strada maestra del confronto negoziale alla scellerata scelta di intentare migliaia di cause il cui esito sarebbe del tutto incerto e con il rischio di soccombenza ed eventuali oneri a carico dei lavoratori. Dopo la preintesa siglata l’ieri l’altro seguirà la stipula dell’accordo e l’attivazione delle conciliazioni aziendali in tutti i posti di lavoro della sanità privata in Campania.
“È un accordo storico – affermano Antonio De Sio e Antonio Malangone rispettivamente coordinatori provinciali del settore della sanità privata della provincia di Salerno – che sull’onda di quanto spesso accade in illustri strutture metalmeccaniche hanno visto prevalere il senso pratico rispetto alla demagogia imposta da chi oramai non vuole capire che i tempi sono cambiati e che nella nostra regione la crisi complessiva che investe tutte le strutture private non consente più troppe lungaggini su questioni prettamente ideologiche e prive di senso nel contesto attuale. In effetti grazie alle transazioni e la tassazione separata il gap si è ridotto ed è inimmaginabile che qualche organizzazione sindacale si possa permettere di favorire una impossibilità di vedersi adeguati i salari dopo 10 anni dal mancato ristoro che si rammenta essere collegato esclusivamente ad un accordo con le parti datoriali interessate. Infatti la crisi del settore che riguarda il 60% circa delle strutture riabilitative, psichiatriche e Rsa che adottano il contratto Aiop si sarebbero trovate nella impossibilità manifesta si poter garantire anche i rinnovi contrattuali che sono vincolati alla sottoscrizione del nuovo contratto che ci si augura possa concludersi entro l’anno”.