Policlinico Caserta, lavori ad andamento lentissimo
16 Settembre 2022Il miraggio del Policlinico nel capoluogo di Terra di Lavoro. Proseguono a ritmi sempre molto bassi, ormai incompatibili con le scadenze annunciate, i lavori di realizzazione del Policlinico Universitario di Caserta, per il quale adesso si ipotizza la cessione: un cantiere infinito – l’opera partì nel 2003 – che negli anni più volte si è fermato soprattutto per problemi delle aziende costruttrici, per la necessità di varianti all’opera e in qualche caso per ritardi nei pagamenti da parte delle istituzioni pubbliche coinvolte (Regione e Università).
Attualmente il cantiere è attivo ma è come se non lo fosse, visto che gli addetti impiegati, tra amministrativi e soprattutto carpentieri (solo 2-3 i muratori), sono appena una trentina, mentre per funzionare a regime dovrebbe impiegarne circa 300.
A frenare la ripartenza dell’opera – previsti 350 posti letto e un blocco per la didattica – sono i problemi dell’azienda costruttrice, Condotte Spa, sottoposta ad amministrazione straordinaria e gestita da commissari di nomina governativa; quest’ultimi stanno cercando di vendere singolarmente i vari asset strategici che Condotte ha in Italia e all’estero, ma il cantiere del Policlinico non rientra tra le opere appetibili, appunto per la durata ventennale dei lavori, e perché il progetto abbisogna di continue e costose varianti, sia perché molto datato – fu fatto oltre 20 anni fa – che per l’attuale aumento dei prezzi dei materiali. Negli ambienti sindacali filtrano poche indiscrezioni, come quella che vorrebbe in corso una trattativa per la vendita del cantiere ad una nota azienda di costruzioni friulana, che dovrebbe subentrare nelle quote che Condotte ha nel Consorzio Concorsu (il 99%), che è quello che materialmente sta costruendo il Policlinico. Quel che sembra ormai certo è che il blocco della didattica non sarà consegnato entro la fine di quest’anno, così come annunciato ad inizio 2021 dal rettore dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, committente e proprietaria dell’opera, Gianfranco Nicoletti, e che per fine 2023 sarà quasi impossibile ultimare anche il blocco destinato all’assistenza dei malati. Sarà ma intanto dopo la posa della prima pietra nel lontano 2004 della consegna del manufatto ancora non si intravvede una data certa.