Policlinico Vanvitelli, nuova cura per l’Anoressia nervosa negli adolescenti
15 Luglio 2021Si punta sulla neuromodulazione. Avviato l’innovativo trattamento basato sulla stimolazione celebrale non invasiva.
Parte il Progetto di stimolazione celebrale non invasiva. Il percorso avviato dalla UOSD di Neuropsichiatria Infantile – guidata dal professore Marco Carotenuto – afferente al Dipartimento Assistenziale Materno-Infantile della AOU “Luigi Vanvitelli” di Napoli punta ad agire sulle cause neurobiologiche del disturbo attraverso l’utilizzo della Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS).
Studi molto recenti hanno evidenziato come la stimolazione cerebrale nei pazienti con anoressia nervosa influenzi l’indice di massa corporea, e soprattutto il tono dell’umore, agendo direttamente sulle basi neurobiologiche del disturbo. Un trattamento che va ad aggiungersi ai percorsi farmacologico e cognitivo-comportamentale, mettendo in campo una vera e propria terapia multimodale.
Come si procede. La tecnica non invasiva, utilizzata per la prima volta in Campania nel Policlinico Vanvitelli (guidato dal manager Antonio Giordano), prevede la stimolazione elettrica tramite elettrodi delle aree cerebrali deputate a controllare i comportamenti disfunzionali; si inviano segnali elettrici di bassa potenza finalizzati a modulare l’attività di regioni del cervello che possono giocare un ruolo nel disturbo. Nello specifico, il trattamento è volto a riequilibrare le anomalie nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra che viene trattata con stimolazione eccitatoria sinistra e inibitoria destra simultaneamente.
Il trattamento prevede tre sedute settimanali per sei settimane e con rivalutazione dell’intero quadro clinico confrontando il percorso, e l’esito, con i dati iniziali sulla regolazione del tono dell’umore, sul comportamento alimentare, principalmente. Le visite di controllo di follow-up seguono fino a 12 mesi dalla fine del percorso. Tale trattamento implementa le strategie terapeutiche già utilizzate nella struttura attivamente operate dalla neuropsichiatra infantile Filomena Salerno e dalla psicologa Maria Gloria Gleijeses.
Negli ultimi cinque anni, presso la UOSD, sono stati presi in carico 181 pazienti affetti da Disturbi del comportamento alimentare (DCA), la maggior parte con Anoressia. Numeri che, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, registrano un aumento dei casi del 30% circa.
A livello nazionale, nel primo semestre del 2020 sono stati rilevati 230.458 nuovi casi: nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati 163.547, con incremento del 400% dei casi tra i maschi.