Precari della sanità: “Non siamo numeri”
25 Settembre 2019Il segretario regionale Cisl-Fp, Lorenzo Medici: “È un obbligo etico difendere questi lavoratori che, sino ad oggi, hanno consentito alla sanità campana di andare avanti”.
Nei giorni scorsi la manifestazione nei presi della sede del Consiglio regionale campano.
Oggi la replica – sempre al Centro direzionale di Napoli ma questa volta davanti l’ingresso principale dell’Isola C3, sede della Direzione generale tutela della salute – per rivendicare, con forza il diritto al lavoro.
“Siamo diventati dei numeri, siamo bersagli di ingiurie, di scherni, di offese – si legge nel volantino che i lavoratori precari hanno distribuito stamani – dopo tutti i sacrifici fatti, vogliamo essere ascoltati anche da chi non capisce le nostre ragioni”.
Poi, sempre nel volantino, l’appello diretto ai frequentatori del Centro direzionale: “Fermati un attimo… la tua partecipazione potrebbe cambiare la sorte di molte famiglie, c’è spazio per tutti”. Infine lo slogan “sì alle assunzioni no ai licenziamenti” a firma degli operatori socio-sanitari della regione Campania.
Nonostante le perplessità e le incertezze – comprensibili dato il momento che i precari che non rientrano nella fattispecie prevista dalla legge Madia stanno vivendo – qualcuno le loro ragioni le ha ascoltate. Sempre stamani, infatti, e sempre all’isola C 3, c’è stato un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori, accompagnati dai Sindacati confederali, e il direttore generale tutela della salute della regione Campania, avvocato Antonio Postiglione, unitamente al capo del personale dell’Assessorato alla sanità, dottor Gaetano Patrone. Questo primo appuntamento è servito a gettare le basi al futuro incontro previsto per venerdì prossimo.
“Se c’è volontà politica, e sembra ci sia visto che il presidente De Luca si è espresso in tal senso – spiega Lorenzo Medici, segretario regionale Cisl-Fp della Campania – la soluzione al problema si trova”. “Questi lavoratori precari – prosegue Medici – hanno consentito alla sanità regionale di procedere in momenti di assoluta difficoltà e non è pensabile di lasciarne qualcuno per strada”.
Ci sono oltre 13mila lavoratori in meno nella sanità campana dopo il lungo periodo di commissariamento che dura tutt’ora, per cui alla fine c’è spazio per tutti ed è una necessità assorbire manodopera per evitare che la qualità dell’assistenza continui a regredire. Questa la tesi del sindacalista Cisl che individua anche la ricetta per le assunzioni. “Bisogna procedere celermente a nuovi bandi di concorso – conclude Medici – ma per tutelare gli operatori precari che sono stati già impegnati nella sanità, vanno evitate le preselezioni e va dato un vantaggio a questi operatori già professionalizzati attribuendo loro un punteggio atto a favorirli”.