Premi Angi 2020 tra innovazione in 3D e ricerca universitaria
5 Dicembre 2020La terza edizione del Premio Angi si è tenuta ieri venerdì 4 dicembre in versione interamente online sul sito dell’Ansa, per una lunga diretta presentata dai giornalisti Daniel Della Seta e Federica De Vizia.
È una sfida che tratta del futuro, di un futuro che è già presente e vede l’innovazione e una “spinta” collaborazione tra pubblico e privato concreta nell’implementazione delle nuove tecnologie in campo medico-scientifico. Sicurezza, Reti e Innovazione per favorire la digitalizzazione del Paese anche nella telemedicina e nei dispositivi utili a quella medicina del territorio da riformare in Italia. Rappresentanti delle istituzioni, parlamentari, imprenditori, manager e mondo dell’impresa, società medico-scientifiche, e soprattutto loro, i giovani innovatori, il cui coraggio e talento viene premiato con il Premio ANGI 2020 nella terza edizione della manifestazione presieduta da Gabriele Ferrieri, tenutasi ai Baglioni Studios di Roma dopo la conferenza stampa alla Camera dei Deputati con testimonial Alessia Bonari, l’infermiera il cui volto tumefatto dal largo uso delle mascherine in corsia e in terapia intensiva è il simbolo della lotta di tutto il personale sanitario contro il Coronavirus.
La terza edizione del Premio ANGI si è tenuta il 4 dicembre in versione interamente online sul sito dell’ANSA, per una lunga diretta presentata dai giornalisti Daniel Della Seta, autore e conduttore de L’Italia che va…su Radio Rai, trasmissione “cult” per le storie, le realtà e le esperienze degli imprenditori di successo, e Federica De Vizia, giornalista e volto televisivo di Rai Parlamento. Tra gli ospiti di quest’anno l’attrice Elena Sofia Ricci, premiata per aver interpretato nel recente film di RAI Fiction la scienziata Rita Levi Montalcini, simbolo dell’innovazione, Massimo Ghini, Lorella Cuccarini. L’impegno contro il virus ha visto fare fronte comune istituzioni, aziende, enti di ricerca, università, tutte realtà che in questi mesi si sono distinte per la riconversione della produzione, la diversificazione delle attività o l’apertura di nuovi progetti. Non solo Covid però, visto che non bisogna dimenticare le altre malattie e le numerose sfide che la Salute pubblica e la Ricerca devono affrontare. Protagoniste sono state ventidue realtà tra start-up, università, spin-off, associazioni, suddivise nelle consuete 11 categorie che nel corso dell’anno si sono distinte per impegno, professionalità e ingegno nei più svariati campi della tecnologia e del digitale. Assieme al dinamismo del Made in Italy, sottolineato dal Presidente della Confederazione AEPI Mino Dinoi, è stato il mondo della Sanità a distinguersi con tante aziende che hanno saputo fare di necessità virtù.
In questo contesto di crisi, una risposta immediata ed efficace alle esigenze di dottorandi e specialisti in ambito sanitario di oggi e di domani è venuta dall’Università “Magna Græcia” di Catanzaro, premiata nella sezione Formazione & Ricerca nelle persone di Isabella Romeo e Pietro Lupia, seguiti dal Prof. Stefano Alcaro, Coordinatore del Dottorato in Scienze della Vita. L’Ateneo infatti è riuscito rapidamente a organizzarsi dopo lo scoppio della pandemia per cogliere delle opportunità e ha sperimentato nuovi modi di lavorare basate su di piattaforme online per lezioni e incontri, miglioramento della ricerca infettivologica, identificazione di nuovi strumenti terapeutici, impegno nel fare rete, sia all’interno della comunità scientifica, sia tra le diverse discipline (economia, sociologia) che sono state coinvolte dall’emergenza. “Con questi sforzi abbiamo avviato un processo di crescita, arricchito dalla qualità di relatori di caratura internazionale intervenuti nelle nostre iniziative” ha dichiarato il Prof. Alcaro. Per parlare di Scienza e Formazione è intervenuto Michelangelo Simonelli, Government Affairs Director di Gilead Sciences, azienda impegnata nel sostegno ai giovani e alla formazione: “Questo Premio, a cui partecipiamo da 3 anni, è stato uno stimolo a sostenere giovani ricercatori. Gilead si occupa da sempre di produzione, ma il supporto alla ricerca di base è stata una recente novità. Questa iniziativa ci ha permesso di riscontrare una realtà straordinaria che mostra come una ricerca sugli antivirali sia fondamentale sin dalle prime fasi, per capire i bersagli specifici a cui si devono rivolgere le molecole. Un network come quello promosso dall’Università Magna Graecia va proprio nella direzione in cui la nostra azienda auspica”.
Mondo universitario presente anche con altri esponenti che hanno portato le loro invenzioni: Giovanni Saggio, Professore di Elettronica e Ingegneria presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato premiato per il berretto e il guanto senso rizzati che permettono di misurare tutti i movimenti, superando così barriere e ostacoli, che si presentano soprattutto a soggetti disabili. Il Prof. Giacomo Cartenì ha voluto trasformare in un avveniristico dispositivo, assistito dall’intelligenza artificiale, un mondo di esperienze maturate in quarant’anni di medicina e venti come direttore dell’oncologia dell’Ospedale A. Cardarelli di Napoli. La mission è assistere il malato cronico dando priorità in primis al paziente e ai suoi familiari rispettando le esigenze di chi eroga l’assistenza. La rivoluzione è stata portare a casa del paziente sul suo telefonino gli strumenti che permettono al medico di intercettare precocemente la comparsa di sintomi pericolosi indirizzandolo su percorsi virtuosi ed evitando quindi inutili corse in ospedale.
Tra gli ospiti premiati in presenza la Presidente Federsanità ANCI Tiziana Frittelli, che ha sottolineato come non vi sia solo il Covid tra le sfide da fronteggiare. Nella sezione Scienza & Salute, i riconoscimenti infatti sono andati tanto a senior come il Prof. Massimo Galli e il Prof. Francesco Romeo, quanto a un giovane di successo come Giuseppe Cicero, protagonista con l’odontoiatria e la chirurgia maxillo facciale, una di quelle discipline rimaste in ombra durante la pandemia. Un simbolo per ricordare che, nonostante i timori suscitati dai rischi di contagio da Covid-19, non si possono tralasciare trattamenti e cure orali, che possono far ritardare diagnosi aggravando determinate situazioni che potrebbero essere risolte più rapidamente e senza grossi esborsi economici. Giuseppe Cicero si è distinto per la tecnologia 3D in odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale, nuova frontiera per diagnosi e cure su misura. Cicero, 30 anni, può vantare già un curriculum di altissimo livello. Docente di Odontoiatria all’Università Europea di Madrid, inserito da Forbes tra i 30 under 30 più influenti in campo medico a livello europeo, cofondatore di una start-up di successo, Oral 3D, è tornato a far parlare di sé nel mese di ottobre 2020 con due articoli pubblicati sulla rivista scientifica “The Journal of Craniofacial Surgery” scritti con il Prof. Piero Cascone, Professore Associato di Chirurgia Maxillo Facciale Università La Sapienza. “Mi dedico alla ricerca sulla stampa 3D da 6 anni – ha dichiarato – Le più moderne tecnologie possono offrire cure sempre più su misura per i difetti ossei dentali e maxillo facciali. La tecnologia 3D rappresenta infatti una nuova frontiera con numerosi vantaggi. Anzitutto, modifica il rapporto fiduciario tra medico e paziente, con una verifica da parte del paziente con i propri occhi del tipo di intervento che dovrà eventualmente subire; in secondo luogo, permette il passaggio da una diagnosi solo visiva ad una anche di tipo tattile. Infine, questa nuova tecnologia democratizza il tridimensionale grazie ai costi contenuti e apre orizzonti inediti alla prevenzione e alla realizzazione di operazioni virtuali, ma anche a nuove applicazioni nel campo del maxillo-facciale attraverso la riproduzione dell’intero cranio. Con la stampa 3D diventa possibile migliorare le diagnosi e limitare al massimo gli errori clinici, creando una chirurgia sempre più su misura di precisione. Viene facilitata la conversione di TAC in modelli 3D con 3 semplici click, rendendo la procedura accessibile a tutti. In breve, si limitano gli errori, si velocizzano le terapie e si possono programmare e simulare chirurgie in modo preciso”.