Procida, prima isola mediterranea “zanzara tigre free”
9 Novembre 2022Un’autentica guerra quella avviata dagli isolani contro il pericoloso insetto che spesso, come nel caso della febbre del Nilo, diventa veicolo di pericolose malattie. Attraverso questa iniziativa, Procida sarà la prima piccola isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre. Attraverso l’uso di strumenti eco-sostenibili, come la tecnica del maschio sterile e con la partecipazione attiva della comunità locale. Con ricadute positive sul turismo e sulla prevenzione di epidemie. Il progetto, inserito nel programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 con il titolo di “Scienza Aperta”, è stato ideato dal Laboratorio di Genetica e Controllo degli Insetti Vettori del Dipartimento di Biologia dell’università Federico II di Napoli. Semplice il meccanismo: effettuata un’analisi della densità e della distribuzione della zanzara tigre sull’isola, il team studia il numero ottimale di maschi sterili da rilasciare. Gli insetti di sesso maschile (e dunque non dannosi perché incapaci di pungere l’uomo), allevati in laboratorio e resi sterili con dosi controllate di raggi X, concorrono con gli individui fecondi, ridimensionando la riproduzione della specie indesiderata. Ma per consentire al progetto di andare in porto i ricercatori hanno dovuto chiedere la collaborazione dei cittadini dell’isola. E per ottenerla hanno collaborato con il laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte (NTA) dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Proprio così. Una serie di iniziative di arte relazionale co-create con gli abitanti hanno stabilito un sistema di ‘engagement’ della comunità locale che diventerà un vero e proprio “caso studio”: murales, ritratti 3D dei cittadini (attraverso tecnologie di scansione e modellazione, un procidano su tre è diventato una ‘statuetta’) e una grande festa collettiva hanno consentito di instaurare un rapporto di reciproca fiducia, tradotto nella piena partecipazione dei cittadini al progetto e nell’installazione – all’interno di giardini e orti – di 500 “gravitrappole”, dispositivi in grado di catturare le zanzare per la fase di censimento.
Attraverso la Citizen science, i procidani coinvolti hanno inviato periodicamente ai ricercatori del Dipartimento di Biologia le immagini delle zanzare catturate, svolgendo così un vero e proprio “monitoraggio di comunità”. “Questo progetto ha messo insieme arte e scienza, coinvolgendo la popolazione e consentendo di raggiungere risultanti importanti nel campo della cosiddetta Citizen science, alimentando al tempo stesso il senso di comunità”, sottolinea Agostino Riitano, direttore di Procida 2022. Nel corso della Notte Europea dei Ricercatori, organizzata a Procida nell’ambito della rete S.T.R.E.E.T.S. (Science, Technology and Research for Ethical Engagement Translated in Society), sono stati presentati al pubblico i risultati (parziali) del progetto: grazie alle cinquecento “trappole” collocate all’interno dell’isola, sono state catturate circa 90 mila zanzare, di cui 17.599 identificate. “Dati fondamentali per il prosieguo del progetto” spiega Marco Salvemini, docente di biologia alla Federico II e tra i referenti del progetto, che prevedrà nei prossimi mesi il rilascio in natura di maschi sterili e, quindi. in grado di accoppiarsi ma non di poter fecondare le femmine.