Pronto soccorso, aumentano i codici di accesso
2 Agosto 2019Dalla Conferenza Stato-Regioni il via libera al nuovo modello organizzativo con il plauso del presidente Bonaccini e la stroncatura del consigliere regionale Beneduce.
Al via la rivoluzione “numerica” per la priorità d’accesso ai pronto soccorso. I vecchi codici per la valutazione di gravità del paziente crescono e diventano cinque, ai quali le Regioni potranno associare un codice colore: Rosso per un’emergenza che necessita di un accesso immediato; Arancione per urgenze che vanno gestite entro brevissimo tempo; Azzurro per interventi che vanno gestiti entro un’ora; Verde per urgenze minori da gestire entro due ore; Bianco per interventi non urgenti da gestire entro quattro ore.
Prevedono questo le Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero che hanno ottenuto l’ok dalla conferenza Stato-Regioni. Previsto anche un periodo di rodaggio di diciotto mesi.Una diversa organizzazione pensata per ridurre ricoveri inappropriati e per aumentare la sicurezza delle dimissioni dal Pronto soccorso, ma che per funzionare avrà bisogno di una dotazione organica adeguata e una posizione adiacente ai Pronto soccorso.
“Cambia l’assetto dei servizi ma soprattutto l’approccio nei Pronto soccorso – spiega Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni – si realizza un cambiamento importante con tre obiettivi fondamentali: evitare i ricoveri inappropriati, ridurre i tempi di attesa e aumentare la sicurezza delle dimissioni”. Lo ha, commentando il via libera alle Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero, sull’Osservazione Breve Intensiva e quelle per lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso”.Di segno opposto la valutazione Flora Beneduce, consigliere regionale e componente della Commissione Sanità della Campania:
“Siamo dinanzi all’ennesima riforma farsa da parte di questo Governo, che aumenta i codici del triage nei pronto soccorso ma non i medici, l’unico vero aspetto che andrebbe rafforzato”. “Ampliare la rosa dei colori non ridurrà i tempi d’attesa nei reparti di emergenza-urgenza né la qualità dell’attesa per l’utenza – aggiunge Beneduce – si tratta soltanto di una mera operazione di cosmesi finalizzata a mascherare una criticità sempre più allarmante che ogni giorno procura disagi ai cittadini e anche al personale medico e paramedico. Migliorare le condizioni di lavoro di chi gestisce e opera quotidianamente in ospedali di frontiera avrebbe avuto una ricaduta positiva sull’utenza, non certo cambiare i colori ai codici o prevederne qualcuno in più”.