Protesta sotto la sede dell’Asl di Salerno
17 Gennaio 2022
Manifestazione pacifica di protesta questa mattina davanti all’Asl Salerno per garantire cura e salute a tutti per l’incremento in città dei contagi Covid-19. Al presidio hanno partecipato associazioni, gruppi civici e i consiglieri comunali Claudia Pecoraro, Elisabetta Barone e Catello Lambiase.
L’andamento della pandemia e l’aumento dei contagi hanno fatto emergere tutta l’inadeguatezza dell’organizzazione sanitaria sul nostro territorio. Nonostante le denunce e le sollecitazioni di molti operatori e di parte delle Istituzioni locali le disfunzioni sono sotto gli occhi di tutti e le misure necessarie tardano a venire – spiegano i referenti della rete di associazioni e comitati di Salerno – Ad oggi, per i 130mila abitanti di Salerno c’è una sola Usca che, tra l’altro, non dispone ancora dei necessar strumenti per le diagnosi, nonostante sia trascorso un anno dall’avvio delle gare d’appalto. Le Usca ed i medici di base in coordinamento tra loro dovrebbero seguire e gestire i vari pazienti con immediatezza anche dividendo il territorio cittadino in zone. I pazienti contagiati con pochi sintomi dovrebbero essere assistiti a domicilio, per evitare ricoveri impropri o aggravamenti tali da obbligare al ricovero. Già alcune attività diagnostiche ambulatoriali sono state bloccate e addirittura si riscontrano difficoltà nella gestione delle emergenze al Pronto soccorso dell’azienda Ospedaliera Universitaria ‘Ruggi’. Ora dobbiamo scongiurare il blocco totale delle attività mediche e chirurgiche ordinarie nei nostri ospedali”.
Le richieste avanzate ai vertici dell’Azienda sanitaria locale salernitana riguardano, in particolare, la realizzazione di una terza Usca come previsto dalla normativa, di una quarta scolastica, l’allocazione di una in una struttura facilmente raggiungibile, quale la caserma Angelucci di Pastena con la collaborazione dell’esercito, l’attivazione di altri due centri vaccinali per il numero elevato di richieste, come del resto la possibilità di effettuare tamponi gratuiti o ad prezzo calmierato presso le farmacie comunali. E ancora l’avvio da subito di un programma di somministrazione a domicilio dei farmaci antivirali disponibili ed un coordinamento tecnico tra Asl, Azienda Ospedaliera Universitaria ‘Ruggi’ e Comune per individuare le criticità e proporre soluzioni immediate.