Provincia di Salerno, urge potenziare le Usca
29 Ottobre 2020Pietro Antonacchio: “Il sistema sanitario regionale risulta particolarmente colpito pertanto in questa terza fase la vera battaglia, si gioca nei reparti a bassa intensità e nelle cure domiciliari”.
Rafforzare con urgenza sul territorio salernitano la rete delle Usca che hanno l’obiettivo preciso di assistere a domicilio i casi sospetti o positivi al Covid-19 alleggerendo la pressione sugli ospedali.
A lanciare l’appello il segretario generale Cisl-Fp di Salerno Pietro Antonacchio.
“Il virus corre veloce, il sistema sanitario regionale risulta particolarmente colpito pertanto in questa terza fase la vera battaglia oltre che nelle terapie intensive, si gioca nei reparti a bassa intensità e nelle cure domiciliari – afferma – eppure nonostante gli sforzi profusi per trovare idonei locali e il personale necessario per attivare i servizi queste Unità speciali di continuità assistenziale, fondamentali a contrastare l’emergenza, previste per l’intero territorio della provincia di Salerno per garantire la presa in carico dei pazienti affetti al domicilio ed evitarne l’ospedalizzazione, non sono ancora operative appieno o non sono entrate in funzione. Nel mentre sembrerebbe che a breve saranno attivate a Scafati, Pagani – nel mercato ortofrutticolo – e a Maiori dal primo di novembre, non ancora riusciti ad aprire i servizi a Salerno e a Battipaglia”
“Numerosi sono i ritardi nell’effettuazione dei tamponi in tutta la provincia e blanda se non assente è l’attività di assistenza sanitaria domiciliare – aggiunge – Il comune di Salerno con 135.000 abitanti circa addirittura dovrebbe essere dotata di due Unità speciali, una Unità dovrebbe invece essere attivata ed insediata nel comune di Battipaglia che con circa 51.000 abitanti allo stato dovrebbe essere garantita dall’Usca situata a Campigliano. Il sistema messo in campo si sta dimostrando fondamentale a garantire assistenza specialistica a casa, ma va potenziato immediatamente. Spesso la difficoltà è nel reperire i locali ove poter collocare le Unità speciali e su questo i sindaci devono intervenire, attesa la loro responsabilità come primi cittadini e responsabili sanitari delle proprie comunità di riferimento. Paradossale che nonostante il difficile lavoro che sono chiamati a svolgere, gli operatori che prestano la loro attività in queste unità su tutto il territorio aziendale, non percepiscono ancora le indennità relative al rischio biologico e al disagio. Si spera che a breve possano percepire la loro giusta retribuzione”
“L’Asl Salerno per proprio conto sta adottando tutte le misure necessarie per rendere efficiente l’attività delle cure domiciliari, anche attraverso lo scorrimento di graduatorie e sta predisponendo tutti gli atti amministrativi al fine di erogare le predette indennità. Speriamo che tutti gli attori facciano la loro parte – conclude il segretario generale cislino – con assunzione diretta delle loro responsabilità”.