Provvedimento Liste di attesa? “Un tema finito fuori traccia”

Provvedimento Liste di attesa? “Un tema finito fuori traccia”

31 Luglio 2019 0 Di La Redazione

A sostenerlo è Flora Beneduce, consigliere regionale e componente della Commissione sanità della Campania: “Il provvedimento è solo un libro dei sogni”.

Flora Beneduce

A non molto giorni da analogo intervento sul tema ritorna sull’argomento il consigliere d’opposizione forzista: “Se è vero che il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro in sanità, che in Campania coincide con il presidente della Regione De Luca, ha dato attuazione, ancorché in ritardo, al Piano nazionale di governo delle liste d’attesa varato dal Governo attraverso il decreto numero 52 dello scorso 4 luglio, è altrettanto vero che con tale decreto va clamorosamente fuori traccia, trasformando un provvedimento serio e delicato in un libro dei sogni”.

“Penso, ad esempio, a quanto previsto nelle linee di indirizzo regionali allegate al decreto. Si impegnano le Aziende sanitarie ad assicurare ordinariamente la possibilità di erogare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale attraverso l’apertura delle strutture anche nelle ore serali e durante il fine settimana. Un obiettivo condivisibile in linea di principio ma, di fatto, irrealizzabile in Campania dove insiste una atavica carenza di personale che pregiudica anche le attività più elementari. Carenza peraltro recentemente peggiorata da provvedimenti come Quota 100”, rincara l’esponente azzurro.

“Nello stesso decreto, peraltro, dapprima si fa riferimento al Cup regionale, sottintendendo un impegno a realizzare un unico cruscotto informatizzato per aggregare i dati provenienti dalle singole aziende, e poi si rimanda a queste ultime la responsabilità degli oneri informativi, proseguendo sul terreno di una gestione per niente centralizzata delle prenotazioni, schizofrenica e, quel che peggio, noncurante dei piani terapeutici e delle esigenze dell’utenza”, prosegue Beneduce.

“Insomma – conclude – siamo dinanzi ad un tema finito fuori traccia, cui si spera si possa presto porre rimedio per evitare ai campani oltre al danno per cure non ricevute in tempo o non appropriate anche la beffa di sentirsi dire che quella della Campania è tra le migliori sanità al mondo”.