Punture di insetti
15 Agosto 2019Ogni pro ha il suo contro. Passare del tempo all’aria aperta è salutare ma, soprattutto d’estate, comporta il rischio di dolorosi “incontri ravvicinati” con vespe e calabroni.
Cielo sereno – magari anche troppo, considerando le temperature torride di questi giorni – clima festaiolo legato al periodo del godimento delle ferie. Questi gli ingredienti giusti che fanno scattare la voglia di libertà e di tagliare con la routine. Mare, montagna, collina o campagna, poco importa l’importante è “staccare la spina” e godersi il meritato riposo. È ben noto però che il vivere all’aria aperta, al di là degli innegabili vantaggi anche per la salute, comporta incontri ravvicinati con episodi poco simpatici e, in qualche caso, pericolosi. È il rovescio della medaglia. Stiamo parlando delle fastidiose e dolorose punture di insetti che nel caso di api, vespe e calabroni non solo rovinano la classica passeggiata estiva a contatto con la natura, ma possono procurare anche manifestazioni allergiche importanti e in qualche caso, anche affannose corse verso gli ospedali. Sono in pochi a saperlo, ma nel mondo sono più le persone che rischiano la vita per morsi di insetti, in particolare gli imenotteri, rispetto a quelli morsicati da serpenti velenosi.
Per difendersi da vespe e calabroni, al di là della sempre possibile puntura accidentale, è utile seguire una serie di accorgimenti: non vanno indossati abiti o copricostume a fiori, perché questi tessuti diventano attrattivi per gli insetti; evitare di camminare a piedi nudi sull’erba, perché può risultare piacevole ma anche rischioso; evitare di consumare bibite dolci e spuntini a base di carne, perché questi diventano autentiche calamite per gli imenotteri; non usare profumi perché per essi vale lo stesso discorso degli abiti floreali. Ricordare che gli insetti attaccano solo nel caso in cui si sentono minacciati, per cui quanto ci ronzano intorno è buona norma allontanarsi ma senza agitarsi e, soprattutto, senza agitare mani e braccia perché questa cosa viene percepita come minaccia. Chi sa già di essere allergico al veleno degli imenotteri fa bene a ricorrere ad una difesa preventiva, attraverso una prassi vaccinale. Chi lo ignora e lo scopre al momento della puntura, notando strane reazioni dell’organismo (senso di soffocamento e gonfiore esteso) deve ricorrere subito alle cure di un medico.