Quando il test anticovid non “dice la verità”

Quando il test anticovid non “dice la verità”

26 Maggio 2020 0 Di Gaetano Milone

Sono affidabili i test sierologici effettuati fino ad oggi, in special modo  su categorie di persone esposte particolarmente al rischio di contagio Coronavirus?

 

A giudicare dai risultati di quelli effettuati in penisola sorrentina su dipendenti pubblici, volontari di protezione civile e soprattutto Polizia municipale sorgono molti dubbi di affidabilità o addirittura sensazioni di “procurato allarme”.

Da giorni, infatti, a Sorrento si parla con certezza delle fonti, di positività ai test sierologici di alcuni vigili urbani impegnati da tempo sul territorio a far rispettare i vari decreti ed ordinanze ministeriali e regionali a contrasto del Covid 19. Ebbene qualcuno dei “sospettati” caduto in uno stato di prostrazione per l’allarme ed il conseguente isolamento familiare e lavorativo, è risultato negativo al successivo tampone.

Così come accaduto precedentemente ai colleghi di Massa Lubrense e del comune di Piano di Sorrento, tutti negativi al successivo tampone.

Una vicenda kafkiana che soprattutto in penisola sorrentina, dove da ieri vengono registrati zero contagi, può determinare un ulteriore allontanamento di flussi turistici unica fonte di sostentamento economico per le popolazioni locali.

I test sierologici fino ad ora utilizzati che servono soprattutto a verificare, tra l’altro, se si è venuti a contatto con il Coronavirus si dividono in due tipologie: qualitativi e quantitativi, e la sostanziale differenza sta nella metodologia di analisi.

Nei test qualitativi si stabilisce solo se una persona ha sviluppato o meno degli anticorpi, secondo una logica positivo-negativo; nei test quantitativi vengono dosate le quantità di anticorpi.

Per certificare però la presenza o meno del virus l’unica certezza viene dal tampone naso-faringeo che, nel caso dei presunti contagiati in penisola sorrentina. ha dato fino ad oggi risultati negativi.