Quando il ticket costa più della prestazione
12 Novembre 2018Il ministro della salute Giulia Grillo: “Bisogna cambiare le regole del ticket sanitario, va individuato un provvedimento che garantisca più proporzionalità nei pagamenti”.
L’uomo ha sempre valutato attraverso la “regola della convenienza” l’opportunità di intraprendere o meno un’azione. Un comportamento primordiale, che si manifesta ancora oggi nella ricerca del risparmio economico, persino quando c’è di mezzo la salute.
In effetti non sono poche le spese che spaventano i cittadini italiani e tra queste spicca quella relativa al pagamento del ticket sanitario. Questo, infatti, è un odioso balzello a cui i cittadini si sottopongono mal volentieri.
Figuriamoci poi quando si scopre che l’importo del ticket (con accompagnamento di prenotazione, lunghe attese ed altro) è superiore al pagamento dell’intera prestazione in regime esclusivamente privato.
Capita di frequente, infatti, di trovarsi nella condizione di decidere di usufruire di una prestazione sanitaria in maniera completamente privata perché più economica rispetto al ticket che si sarebbe dovuto pagare in ambito pubblico.
È proprio per far fronte a questo problema che – stando a recenti dichiarazioni rilasciate – il ministro della Salute Giulia Grillo propone di studiare un sistema che garantisca proporzionalità nel pagamento del ticket, vale a dire, introdurre diverse ‘’tariffe’’ che variano in base al reddito dell’utente.