Quando la diagnosi la fa Facebook
18 Giugno 2019Incredibile ma vero i post su Facebook potrebbero essere usati come i sintomi fisici per fare diagnosi di malattie tra le più disparate, dal diabete, all’ansia e alla depressione.
Sono giunti a questa sorprendente conclusione un gruppo di ricercatori americani. Le conclusioni, in un lavoro pubblicato su Plos One da esperti delle Penn Medicine e Stony Brook University.
Gli esperti hanno considerato quasi 1000 individui e analizzato (con il loro consenso) il linguaggio di tutti i loro post. Hanno cercato indizi circa 21 diverse malattie in tre modi: studiando il linguaggio dei post, analizzando parametri demografici del campione (come età, sesso) e facendo un mix delle due classi di dati.
Ebbene è emerso che tutte le 21 patologie possono essere diagnosticate anche solo in base all’analisi linguistica dei post e che 10 delle 21 patologie, di fatto, si diagnosticano meglio con Facebook che attraverso l’analisi dei parametri demografici. Intuitivamente parole ricorrenti come drink o bottiglia possono suggerire la presenza di un problema di abuso di alcolici; ma in modo assolutamente non intuitivo gli esperti hanno collegato altri temi (ad esempio Dio o la religione) con un rischio enormemente più elevato di malattie come il diabete.
“Il nostro linguaggio digitale cattura aspetti delle nostre vite del tutto differenti da quelli desunti attraverso i dati clinici tradizionali” – spiega il coordinatore del lavoro Andrew Schwartz – molti studi hanno evidenziato il legame tra un certo tipo di linguaggio digitale e specifiche malattie, ad esempio uno stile linguistico predittivo di depressione”.