Quando l’antibiotico perde efficacia

Quando l’antibiotico perde efficacia

28 Novembre 2019 0 Di Giuseppe Manzo

Uno studio dell’Asl Salerno dal titolo “Antibiotico resistenza e appropriatezza prescrittiva” sarà presentato al Forum Risk Management, in corso da martedì a Firenze.

 

Il lavoro, iniziato a novembre 2017, prende spunto dall’emergenza legata all’aggravarsi del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, causato dall’utilizzo inappropriato degli antibiotici, che in Campania fa registrare i tassi più alti in Italia.

L’Azienda Sanitaria Locale salernitana recependo le direttive emanate dalla Regione Campania in attuazione del “Piano nazionale di contrasto delle antimicrobico resistenze (Pncar) 2017-2020”, ha iniziato il percorso finalizzato a fronteggiare al meglio tale emergenza.

Il progetto, giunto al secondo dei tre anni previsti, si è sviluppato su sei azioni parallele ed ha previsto il coinvolgimento di popolazione, medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta, al fine di svolgere opera di formazione, informazione e sensibilizzazione. In particolare, hanno aderito alla prevista formazione regionale a distanza circa 650 operatori sanitari della provincia di Salerno. A loro volta i medici hanno selezionato e intervistato 1560 assistiti della provincia, sui quali è stata fatta opera di sensibilizzazione e formazione.

I dati acquisiti nei primi due anni rilevano, nei soggetti valutati una diminuzione nell’uso degli antibiotici pari circa al 15%, a dimostrazione che il potenziamento delle azioni sinergiche può tradursi in futuro in un guadagno sia in termini di salute che economici, fermo restando la politica aziendale di promozione della salute, che pone al centro l’empowerment dei cittadini e il recupero del rapporto con il medico di famiglia.

L’esperienza proposta dall’Asl Salerno dimostra, inoltre, che la Campania vive una emergenza essenzialmente di tipo culturale, dal momento che gli assistiti intervistati, pur migliorando le loro conoscenze teoriche, nella pratica quotidiana rivelano una persistente scarsa attenzione verso un uso più moderato e mirato della terapia antibiotica, e soprattutto verso l’abbandono di una pericolosa tendenza all’automedicazione.