Quando lo stomaco diventa di “fuoco”
22 Luglio 2019Partendo sempre da un’accurata indagine diagnostica si può valutare l’opportunità di impiegare rimedi naturali per la cura di gastriti ed esofagiti da reflusso.
Dolori gastrici, sensazione di sazietà, aerofagia, nausea. Sono solo alcuni dei fastidiosi sintomi provocati da una digestione difficile. Quasi sempre, all’origine della cattiva digestione ci sono esofagite da reflusso e gastrite. Mangiare troppo e troppo in fretta le cause più frequenti della problematica. La sindrome interessa la parte superiore dell’addome e consiste, fondamentalmente, in rigurgiti acidi che, attraverso l’esofago, salgono fino in gola, soprattutto in presenza di molta aria nello stomaco.
Un’alimentazione a base di cibi grassi, unita all’assunzione di caffeina e bevande alcoliche, può scatenare, a volte, l’indigestione e relativa acidità. Lo stomaco diventa di “fuoco”. Per le sintomatologie acute la fitoterapia consiglia tè caldi di menta o camomilla, finocchio, melissa o cannella. Per le indigestioni ricorrenti e di lunga durata, chiaramente è opportuno consultare uno specialista che tratterà ciascun caso, individualmente, prescrivendo le erbe più indicate al caso. Tante le erbe adatto allo scopo: tra le altre, tarassaco, zenzero, idraste, dragoncello, altea, regina dei prati, menta e timo. L’esofagite da reflusso è un’infiammazione dell’esofago dovuta alla risalita di succo gastrico o enterico-biliare la cui diagnosi è endoscopica.
Pinpinella anisum (anice verde) ed achillea millefolium rappresentano i presidi fitoterapici più indicati per affrontare questa patologia. Anche la dieta, in questi casi, è importante. Deve essere solida in quanto quella liquida, in particolare quella lattea, aumentano l’acidità. Va ridotto, inoltre, l’apporto proteico, privilegiando carboidrati e verdure. Il rilassamento dopo i pasti, assicurandosi un periodo di sonno sufficiente alle proprie necessità, unite all’astensione dal fumo e dall’alcol, contribuiscono a risolvere il problema.