Quando l’orco è ministro di culto (IV parte)
20 Ottobre 2019Il ruolo della psicologia giuridica nei casi di abuso sessuale perpetrato da sacerdoti in Italia. L’adozione di “Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”.
Una seconda competenza richiesta allo psicologo che si mette a disposizione per queste nuove strutture e per i singoli casi è quella diagnostica. Infatti, a tutti i seminaristi è richiesta la disponibilità a: “sottoporsi a una valutazione specialistica effettuata da un esperto approvato dall’Ordinario, che possa ragionevolmente escludere che il candidato sia affetto da deviazioni sessuali ovvero da disturbi della personalità o da altri disturbi psichiatrici, che possano incidere sul controllo degli impulsi sessuali, favorendo la commissione di reati sessuali o l’assunzione di comportamenti sessuali inappropriati”.
Una terza competenza richiesta è quella formativa e psicoterapeutica. Questa competenza possiamo considerarla in dettaglio attraverso un documento precedente ma messo come allegato a quello in oggetto: criteri di discernimento e formazione del clero. In particolare, viene raccomandato, nel rispetto della libertà di ciascuno, il ricorso all’apporto della valutazione psicodiagnostica: “La valutazione psicodiagnostica della personalità è intesa a riconoscere nel momento presente gli elementi che manifestano la disponibilità effettiva della persona (o le eventuali resistenze consce o inconsce) a lasciarsi plasmare dalla grazia. Tale discernimento a livello psicologico riguarda quattro tipi di problemi: di psicopatologia, di sviluppo, di inconsistenza e integrazione vocazionale, di carattere spirituale”.
L’opportunità dell’accompagnamento psicologico e delle sua finalità sono chiare: “Il percorso di accompagnamento psicologico ha lo scopo di aiutare il giovane ad acquisire una maggiore consapevolezza delle forze umane e spirituali a sua disposizione, oltre che delle debolezze cui far fronte; a integrare più efficacemente i valori vocazionali nella propria concreta situazione di vita; ad allargare l’area della propria libertà nella donazione consapevole a Dio e nella responsabilità verso se stesso e verso la Chiesa”.
Le indicazioni più specificamente cliniche sono quelle che maggiormente servono alla nostra analisi della domanda e possono essere così raggruppate prima di entrare in seminario:
– una personalità sufficientemente sana e ben strutturata dal punto di vista relazionale:
– immune da patologie psichiche tali da pregiudicare un fruttuoso cammino seminaristico.
Una volta in seminario i segni o i sintomi indicativi di una qualche patologia vanno ricercarti in personalità che tendono a ostacolare i rapporti interpersonali normali e produttivi:
– perdurante instabilità della vita: è il caso di una persona costantemente incerta nelle scelte, negli impegni, nel lavoro, negli ideali, nelle relazioni;
– incapacità di intuire i sentimenti degli altri e i loro problemi;
– mancanza di senso di colpa, in presenza almeno di alcune azioni morali oggettivamente gravi e lesive dell’altro;
– azioni impulsive di carattere aggressivo o sessuale senza alcun controllo, passività e mancanza quasi assoluta di iniziativa, molta difficoltà alla concentrazione e alla riflessione per una certa durata;
– onnipotenza e grandiosità con sopravvalutazione delle proprie responsabilità e competenze, e sottovalutazione della situazione reale e delle reazioni degli altri nelle relazioni sociali;
– esaltazione irrealistica o critica totale, unilaterali e frequenti, di persone e situazioni, passando dal “tutto bene” al “tutto male” nei riguardi della stessa persona, con conseguenti relazioni parziali, incapaci di tenere insieme aspetti positivi e negativi di una persona o situazione.
– problemi irrisolti nell’ambito delle relazioni eterosessuali o dell’omosessualità.
*Psicologo e psicoterapeuta, perito forense, già docente di psicologia generale e psicologia della personalità all’Università Lumsa-Humanitas di Roma.
**Avvocato