Raffaele Valletta, lo sport contro ansia e stress
18 Luglio 2021Gli organizzatori delle Olimpiadi di Tokyo, che inizieranno fra una settimana, hanno riferito che venerdì 16 luglio è stato individuato un caso di coronavirus nel villaggio olimpico, dove alloggiano gli atleti. La persona contagiata è arrivata in Giappone nei giorni scorsi dall’estero ed è coinvolta nell’organizzazione delle Olimpiadi, ma gli organizzatori non hanno voluto rivelare la sua nazionalità per motivi di privacy. Finora sono risultate positive più di 40 persone coinvolte nei Giochi olimpici, inclusi cittadini giapponesi, ma l’ultimo caso trovato è stato il primo all’interno del villaggio olimpico.
Il villaggio olimpico ha iniziato a riempirsi nei giorni scorsi e nei prossimi giorni è atteso l’arrivo della maggior parte degli undicimila atleti che gareggeranno dal 23 luglio all’8 agosto. Le Olimpiadi del 2020, rinviate di un anno a causa dell’epidemia da coronavirus, si svolgeranno nella maggior parte degli incontri, a porte chiuse, ovvero senza spettatori e con rigide misure di sicurezza per evitare la diffusione dei contagi. Tutti gli atleti che partecipano alle Olimpiadi sono sottoposti a un test salivare giornaliero. Ancora problemi per la ripartenza delle attività sportive.
Ne parliamo con un operatore del settore che coniuga mirabilmente l’attività di Biologo con quella di Personal Trainer, Raffaele Valletta: laurea triennale in scienze delle attività motorie e sportive; laurea specialistica in scienze della nutrizione umana; iscrizione all’ordine dei biologi; personal trainer; istruttore primo livello body building e fitness; educatore alimentare per lo sport; operatore benessere naturale.
Come hai vissuto l’esperienza pandemica, la paura del contagio, le misure restrittive?
Credo che la pandemia sia stata un’esperienza negativa non solo per me, ma per tutti. Questo evento triste giunto all’improvviso senza che si sapesse davvero di che cosa si trattasse, tanto che, a Novembre del 2019 ho iniziato a Milano un Corso sul Fitness e già si cominciava a parlare del virus, dell’utilizzo delle mascherine, del mantenere una determinata distanza tra le persone… in quei giorni confesso che prendevamo tutto quasi come un gioco, non avevo paura, non mi ero ancora realmente allarmato perché tra me e me dicevo “ si tratterà della solita stampa allarmistica ma sono certo che tutto si sgonfierà presto”.
Ma con il passare dei giorni la situazione si faceva sempre più seria tanto che a Febbraio hanno bloccato il Corso per la paura del contagio, ed in quella circostanza ho davvero compreso che stava accadendo qualcosa di temibile, fino a quando a Marzo è scattato il primo lockdown con le conseguenti misure restrittive.
Quanti danni hanno arrecato al settore Wellness-Fitness la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?
Il nostro comparto produttivo è senz’altro fra quelli che ha pagato di più. Certamente anche la classe politica si è trovata a fronteggiare una situazione nuova e molto grave nella quale incertezze ed incomprensioni non sono mancate, si parlava spesso di cifre, di tempistiche scrupolose che poi, alla fine si sono rivelate sempre imprecise (bonus si, bonus no, diamo 400 euro? Diamo 800 euro? Suddividiamo il bonus in base al reddito?). Si alle riaperture delle palestre a settembre, con vari dispositivi e misure cautelari per prevenire il pericolo di contagio, con aree perimetrate al centimetro, igienizzanti da usare ogni qualvolta si utilizzava un attrezzo, spogliatoi non usufruibili, allenamenti da svolgere con la mascherina.. dopo tutti questi investimenti e misure preventive che avevano già provocato una diminuzione degli iscritti, due mesi dopo una nuova chiusura, facendo credere all’opinione pubblica che le palestre rappresentassero sicure aree di contagio. Io credo fermamente che la palestra sia uno dei posti con meno probabilità di contagio, basta soltanto rispettare le misure di profilassi imposte e, con un po’ di buon senso ci si può allenare con tranquillità. Anzi bisognerebbe incoraggiare le persone a frequentare questi luoghi di salute e far comprendere che il movimento ed una sana alimentazione sono i pilastri della salute psicofisica che assicurano la longevità. Spero che presto rimanga solo un brutto ricordo, la situazione sembra migliorare e sono sicuro che piano piano ci rialzeremo, come noi Italiani siamo abituati a fare.
Quale valore attribuisci al binomio Sport-Salute e quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento del benessere psico-fisico?
Lo Sport svolge un ruolo fondamentale per il benessere psico-fisico. Determina un rilascio di endorfine (neurotrasmettitori rilasciati dal cervello) che procurano una sensazione di benessere generale e possono aiutare non solo fisicamente ma anche psicologicamente a trovare le forze per superare i problemi, per migliorare il tono dell’umore riducendo depressione, ansia, rabbia, tensione, aumentando la fiducia e l’autostima. Non solo, permette di essere più longevi incrementando la qualità della vita, educa alla disciplina, a portare a termine un compito, all’ importanza della lealtà.
E’ un veicolo di inclusione e aggregazione, uno strumento fondamentale per PREVENIRE lo sviluppo e di conseguenza il progredire di numerose patologie legate all’ inattività motoria. Purtroppo ad oggi la sedentarietà e i mass-media predominano rispetto allo sport, maggior ragione di aumentate problematiche legate alla salute e all’ obesità. Ci tengo a sottolineare “prevenire” perché la maggior parte delle persone che si presenta da me lo fanno già quando è troppo tardi o con la convinzione che esistano miracoli, magie di prodotti “detox”, di integratori per snellire il girovita, drenanti, brucia-grassi e chi più ha più ne metta. Secondo il mio modestissimo parere il corpo per essere armonioso e sano va trattato con cura perché è l’unico posto in cui dobbiamo vivere. Io dico sempre che nello sport, come nella vita, i risultati vanno conquistati con lavoro, sacrificio ed impegno senza credere a determinate pratiche inutili.
Cosa ti hanno dato lo Sport in generale ed il fitness in particolare in termini di crescita personale, sociale e professionale?
Lo Sport mi ha dato tutto: lavoro, benessere, salute, vita. Devo tutto allo Spor relativamente a quello che ho costruito e a quello che sto cercando di realizzare. A 28 anni sono ancora in crescita sia psicofisica e sociale che professionale. Sono nel settore da un po’ di anni e cerco di dare ogni giorno perché nello Sport, come nella vita, le cose vanno sempre conquistate con la voglia di lavorare, migliorare, crescere, imparare, sudare. Da bambino ero una buona forchetta, pensavo più a mangiare che a giocare, tanto che i miei coetanei mi prendevano sempre in giro. Con il passare degli anni ho capito che bisognava cambiare abitudini. A 15 anni ho iniziato a giocare a Calcio a 5, iniziando a mettere alla prova qualche mia capacità e mettendoci tutto me stesso, sono riuscito a prendermi le mie prime rivincite. Dopo 5 anni ho dovuto abbandonare il Calcio agonistico e ad orientarmi verso la palestra. Dopo il conseguimento della Maturità ho seguito alcuni Corsi di Nutrizione, Fitness, Massaggio. Poi mi sono iscritto prima a Scienze Motorie, poi a Scienze della Nutrizione e successivamente ho conseguito l’abilitazione come Biologo Nutrizionista. Partecipo assiduamente a corsi di aggiornamento che mi assicurano una preparazione a 360 gradi.